REDAZIONE LA SPEZIA

Polo della subacquea. Adesso si fa sul serio . Assegnati i quattro percorsi di ricerca

Si tratta delle prime attività messe a bando lo scorso marzo. In ballo la messa a punto di veicoli autonomi, la gestione dell’energia, . e lo sviluppo di algoritmi software e di un’infrastruttura di rete.

Polo della subacquea. Adesso si fa sul serio . Assegnati i quattro percorsi di ricerca

E’ il primo passo per la realizzazione di un ecosistema virtuoso. Il Polo Nazionale della Subacquea ha dato inizio all’attività di ricerca tecnico-scientifica assegnando i primi quattro progetti di ricerca. Il Comitato di Direzione Strategica del Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS), l’organismo presieduto dal Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, ha infatti deliberato l’assegnazione dei progetti di ricerca tecnico-scientifica relativi allo sviluppo di interfacce a standard comune per l’interazione tra veicoli autonomi subacquei, la gestione dell’energia, lo sviluppo di algoritmi software per la localizzazione di oggetti immersi e lo sviluppo di un’infrastruttura di rete subacquea. I bandi erano stati aperti lo scorso marzo e hanno risposto solidi raggruppamenti, partecipati nel complesso da sei grandi imprese, ventinove piccole e medie imprese (PMI) e quattordici tra università e centri di ricerca; l’elevata partecipazione di aziende e università è un parametro incontrovertibile del potenziale di queste iniziative nel panorama sia nazionale che estero. I bandi sono stati aggiudicati da quattro di questi raggruppamenti, guidati da Fincantieri (capocordata di due), Leonardo e Wsense. Si tratta, a quattro mesi dall’inaugurazione avvenuta a Spezia lo scorso 12 dicembre alla presenza dei ministri Guido Crosetto e Nello Musumeci, del primo concreto passo verso la realizzazione di un ecosistema virtuoso in grado di attirare investimenti pubblici e privati, generare redditività, occupazione e importanti ricadute anche su altri settori produttivi del Paese. Per i quattro bandi verranno investiti circa 12 milioni di euro di finanziamenti. Il primo, e più importante, almeno dal punto di vista delle risorse messe a disposizione – fino a 3,4 milioni di euro e comunque un importo non superiore al 50% del totale – riguarda lo studio e la definizione di interfacce standard per il lancio, il recupero e l’interazione di veicoli autonomi subacquei e di piattaforme cooperanti. Il secondo bando, che cuba invece 2,9 milioni di euro di finanziamenti, è funzionale a sviluppare una tecnologia software per la localizzazione di bersagli subacquei. Il terzo è teso alla individuazione delle competenze e degli strumenti migliori per dotare il sistema paese di una rete subacquea utile alla comunicazione e per un’adeguata sorveglianza delle aree critiche. Anche in questo caso il budget potrebbe aggirarsi sui 3,4 milioni. I finanziamenti per l’ultimo bando ammontano invece a 2,6 milioni e sono stati stanziati con l’obiettivo di incrementare l’autonomia energetica dei veicoli subacquei, garantendo loro un idoneo livello di resistenza alle peculiari caratteristiche dell’ambiente marino.

Massimo Merluzzi