REDAZIONE LA SPEZIA

Piscine ferme in alto mare. "Finiti nel dimenticatoio"

Lerici Sport e Venere Azzurra ai box da mesi. "Pochi aiuti, un dramma" La Rari Nantes dei campioni supportata dalle altre società locali

In stand-by l’attività della pallanuoto in provincia (foto d’archivio)

La Spezia, 15 aprile 2021 -  La Spezia: terra di poeti, navigatori e…nuotatori. In riva al golfo questa tradizione, fra cloro ed acque libere, è una delle più longeve ed il movimento è più robusto che mai. Oltre all’agonismo e ad un nutrito settore master, anche la pallanuoto è una realtà consolidata. Per non parlare di tutta la parte dilettantistica, fonte di introiti preziosi che permettono alle società di andar avanti. Non hanno avuto certo la visibilità di altre categorie, ma anche queste ultime sono state travolte dall’emergenza Covid e traballano.

"Da ottobre nessuna novità – spiega il presidente del Lerici Sport, che ha base alla ‘Cicci Rolla’ della Venere Azzurra, Alessandro Sammartano – è tutto fermo e non si sente parlare di una possibile data di riapertura. Si discute dei ristoranti, ma le piscine sembrano finite nel dimenticatoio. Il decreto Ristori non darà niente e anche altri gestori liguri e nazionali, con cui facciamo rete, sono in una situazione pesantissima. Per oltre un anno siamo stati fermi, eccetto l’estate ad accesso contingentato: da giugno ad agosto abbiamo fatto -30%, ad ottobre abbiamo fermato anche l’attività sportiva. Avanti solo gli agonisti. La situazione è di equilibrio instabile: l’impianto resta aperto solo per questi ultimi. Se non ci faranno riaprire almeno in estate, il problema sarà enorme. Fra l’altro, nessun cluster accertato è derivato dall’impianto". Come il Lerici Sport, anche la Venere Azzurra, che fa riferimento alla "Mori", è in attesa che parta il campionato di pallanuoto di B femminile.

"Ancora non si sa se giocheranno. Forse ci saranno dei concentramenti delle giovanili, siamo in attesa" commenta il presidente Giuseppe Lopresti . "L’impianto è della Marina Militare, ma con la sola pallanuoto non possiamo coprire tutti i costi e non abbiamo ricevuto ristori perché, facendo riferimento al calo del fatturato, le associazioni sportive dilettantistiche come noi non ne hanno diritto: come tutte le società del settore, viviamo di quote, che non sono considerate fatturato, quindi non prendiamo niente e abbiamo i collaboratori da pagare. Solo dal Comune ci sono arrivate 1600 euro, ma pur apprezzando, sono una goccia nel mare. Cosa faremo, poi, alla riapertura? Sarà impossibile assicurare lezioni singole". Amedeo Maddaluno racconta la realtà dell’Asd Circolo Tennis La Spezia. "Le prospettive sono nere: non si riesce a trovar una quadra sulla riapertura totale, intesa non come indiscriminata, ma pianificata. Per alcuni lo sport non è una prima necessità, evidentemente, ma l’attività motoria è fondamentale per fisico e testa: servono regole e far ripartire le strutture. Siamo sempre stati aperti in appoggio ai 25 agonisti di due società che si appoggiano qui, ma ricordiamo che ci sono il pagamento delle utenze, della struttura e della manutenzione. Dal punto di vista economico è un bagno di sangue, anche se cerchiamo di dare la nostra disponibilità". La Rari Nantes Spezia, che sforna talenti del fondo nazionale, ha trovato un salvagente, come spiega il direttore sportivo Simone Menoni . "La nostra fortuna è che siamo appoggiati alla piscina di Bragarina, che la Provincia tiene aperta, e che c’è stata una gara di solidarietà da parte delle altre società (Marina Militare, Lerici Sport e Circolo Tennis) per aiutarci quando è rimasta chiusa. Certo, il problema è grosso: pur non avendo utenze a carico paghiamo le spese, ma non abbiamo entrate dal pubblico e dallo Stato sono arrivati 3mila euro in totale. Non possiamo più pagare trasferte e collegiali per gli agonisti, cose che danno qualità alla loro preparazione e poi c’è il salto generazionale: avremo un buco di due anni, con bambini non formati, e potenzialmente una sessantina di atleti in meno da crescere per mandare in gara".  

Chiara Tenca