Piccole imprese crescono: "Solidità occupazionale"

Emergono dati positivi in provincia dall’ottava edizione del rapporto Cna. Aumento di produzione e fatturato per la costruzione di nuove unità da diporto.

La nautica da diporto italiana ha superato le tempeste che, in generale, ha affrontato il mondo del commercio nel corso delle crisi economiche degli anni Duemila alle quali poi si sono aggiunte quelle più recenti: dalla pandemia alla guerra in Ucraina. Dimostrando così di essere uno dei comparti più dinamici della manifattura italiana: crescita registrata in questi anni successivi all’emergenza sanitaria. Dati e numeri confortanti emersi nel corso dell’ottava edizione del ’Rapporto Nautica di Cna nazionale’. E’ stato evidenziato il valore della moltitudine delle piccole imprese che ruotano intorno, e si legano, ai grandi cantieri e aziende leader del settore marino della nautica da diporto. Aziende artigiane che oltre a abbellire i prodotti usciti dai cantieri "contribuiscono a garantire termini di occupazione solidissimi". Il settore nella provincia spezzina vanta radici forti e spesso tramandate di generazione, ha superato momenti delicati inserendosi nell’eccellenza di quel mondo da diporto spesso identificato solo con l’industria cantieristica.

Come è stato sottolineato dal report di Cna, accanto ai grandi protagonisti della nautica operano una moltitudine di piccole imprese, la gran parte a carattere artigiano. Il contributo delle imprese più piccole nella produzione di imbarcazioni da diporto emerge a fatica anche per il modo in cui il settore viene definito nella classificazione Ateco che considera le sole attività svolte nei cantieri di produzione di imbarcazioni e di rimessaggio ma tende a escludere una serie di prodotti, realizzati in altri ambiti di attività economica. Settori indispensabili al completamento delle imbarcazioni da diporto come i produttori di vele e cime, arredi interni e il legno utilizzato per la realizzazione dei ponti e degli utensili necessari per la navigazione, oltre alle parti meccaniche. Tutte produzioni che aumentano il peso economico della nautica da diporto. E all’aumento della produzione sono corrisposti incrementi del fatturato per la costruzione di nuove unità da diporto e delle esportazioni. Il valore delle vendite ha infatti superato i 4,1 miliardi nel 2022 con un incremento di ben 168 punti percentuali rispetto al 2015, le esportazioni delle imbarcazioni da diporto sono raddoppiate.

Massimo Merluzzi