REDAZIONE LA SPEZIA

Piazza Brin indisponibile. Casapound e antifascisti costretti a rivedere i piani

In Prefettura la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Si lavora alla soluzione delle due location separate per i cortei del 17 maggio.

Un corteo antifascista organizzato nei pressi della stazione marittima di Genova (immagine di archivio Ansa)

Un corteo antifascista organizzato nei pressi della stazione marittima di Genova (immagine di archivio Ansa)

Il punto di caduta potrebbe essere questo: individuare una location alternativa tanto per il concentramento annunciato da Casapound quanto per la contromanifestazione del fronte antifascista. Una soluzione alla quale Questura e Prefettura lavorano da alcuni giorni e che consentirebbe, agli occhi dei custodi dell’ordine, di garantire il diritto di scendere in piazza a tutte le formazioni politiche previste dall’arco costituzionale, evitando possibili tensioni e assicurando una migliore gestione di eventuali frange più oltranziste. È quanto è emerso ieri mattina a conclusione della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Andrea Cantadori per discutere la delicata situazione che si è creata con la presentazione dei preavvisi relativi ai due cortei – quello di Casapound, appunto, e quello del fronte antifascista –: preavvisi nei quali era indicata la scelta di piazza Brin come sede del concentramento.

La Questura della Spezia – questo quanto messo a verbale nel corso della riunione del Comitato – invierà un provvedimento formale a Casapound per chiedere di ’riformulare il preavviso di manifestazione individuando soluzioni alternative’ rispetto al corteo che l’organizzazione di estrema destra avrebbe voluto tenere nel cuore dell’Umbertinno il prossimo 17 maggio. Analoga comunicazione sarà rivolta agli organizzatori della contromanifestazione che partiti di sinistra e associazioni civiche avevano previsto nella stessa piazza e alla stessa ora. Alla riunione di ieri mattina, al terzo piano del Palazzo del Governo, erano presenti il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, accompagnato dall’assessore alla sicurezza Giulio Guerri e dal comandante della polizia locale Francesco Bertoneri, il questore della Spezia Sebastiano Salvo, i comandanti provinciali di carabinieri e vigili del fuoco e rappresentanti della guardia di finanza.

L’invito a rivedere i piani è motivato dal fatto che in piazza Brin, come già comunicato dall’amministrazione comunale nei giorni scorsi, il 17 maggio è previsto che in quella location si svolga un evento rivolto ai bambini e denominato ’La fontana gioca’, al quale il Comune della Spezia ha concesso il patrocinio in data precedente alle richieste di utilizzo della piazza. Questo su un piano prettamente organizzativo. Ma a volte, si sa, la forma aiuta la sostanza. La temporanea indisponibilità di piazza Brin, messa nero su bianco dal Comune proprio durante la riunione svoltasi in Prefettura, costringe di fatto entrambi i fronti a rivedere i programmi. Perché c’è uno scenario peggiore di quello dispiegato dall’annuncio di una manifestazione organizzata da un movimento di estrema destra nel cuore di una provincia premiata con la medaglia d’oro alla Resistenza, ed è l’ipotesi di uno scontro di piazza dai contorni difficilmente immaginabili e che nessuno vuole.

Roberta Della Maggesa