
La giovane vittima non avrà l’obbligo di comparire in aula all’udienza fissata per la prossima settimana
La Spezia, 2 giugno 2016 – Una trasgressione dietro alla quale si cela – forse anche inconsciamente – il desiderio irrefrenabile di ribellarsi al sistema, magari alla famiglia; il desiderio di sentirsi grande addirittura donna nonostante l’età. Nonostante i 15 anni compiuti da qualche mese. Inizia così l’avventura hard di una spezzina giovane, anzi giovanissima. Poco più di una bambina, ma dal fisico già sinuoso, attraente dalle forme ancora più belle perché appunto appena sbocciate. Elenoir – il nome è di pura fantasia proprio per tutelare la sua identità – ha voglia di crescere in fretta, di sfidare gli altri ma prima di tutto se stessa, andando contro alle regole ‘imposte’ da una società perbenista che la stessa forse mal sopporta. O quantomeno si diverte a superare, soltanto per il gusto di farlo che si può provare alla sua età.
Ad "aiutarla" approfittando della sua innocenza e della fragile età, ci pensa lui. Pugliese, classe 1962, attualmente detenuto nella casa di reclusione di Milano, appassionato di donne e di foto osé. Un primo contatto tra i due, lo scambio di poche battute, quante bastano per trovare un ‘accordo’ che possa soddisfare i suoi desideri più reconditi e riprovevoli. L’uomo, allora 48enne – i fatti risalgono alla fine di novembre 2010 ma, probabilmente, alcuni episodi possono essere rintracciati anche più indietro nel tempo, almeno di qualche mese –, viene trovato con materiale pornografico. Si tratta di fotografie – almeno 154 – e di video che hanno per protagonista proprio la nostra Elenoir, classe 1995, ripresa durante situazioni hot e svariate attività sessuali, che comprendono tanto l’esibizione di parti intime quanto atti di autoerotismo.
Gli inquirenti si mettono subito al lavoro e scoprono retroscena raccapriccianti. Pian piano affiorano i dettagli sul modo in cui l’orco si procurava quel materiale scottante, richiedendo alla stessa vittima di inviarglielo attraverso i dispositivi tecnologici.
Un sistema malato e morboso cui le forze dell’ordine hanno appunto messo fine, con il 48enne finito alla sbarra. Sulla sua testa pende il reato di Divulgazione di materiale pedopornografico. L’imputato è stato citato a giudizio dal tribunale della Spezia e comparirà davanti al giudice Alessandro Ranaldi. L’appuntamento con la giustizia è fissato per il 21 giugno.
Elisa Capobianco