
Pass per le persone con disabilità
La Spezia, 6 gennaio 2023 - La (dolorosa) disavventura domestica col suo seguito di medicazioni e cure ospedaliere; il tutt’altro che irrilevante onere economico conseguente (oltre 100 euro) e infine la beffa, col rischio di vedersi riconosciuto il suo diritto di ‘invalido’ temporaneo solo a guarigione avvenuta. Ce n’era abbastanza per Sergio D’Antonio, 55 anni, sindacalista (è segretario del dipartimento Vigilanza e sicurezza del ministero della Difesa della Uil-Pa) per trasformare la sua piccola odissea casalinga nell’oggetto di una denuncia pubblica. Il nocciolo della questione, che prescinde evidentemente dal caso personale, è legato a quell’infortunio (la caduta di un tagliere che gli procura la frattura del quinto dito del piede sinistro, limitando seriamente la sua capacità di deambulazione) a seguito del quale, come la legge gli consente, può chiedere il pass di invalido temporaneo per muoversi e parcheggiare l’auto con meno problemi in centro. Obiettivo semplice da ottenere sulla carta, ma la burocrazia, come al solito, ci mette lo zampino.
Come è andata D’Antonio? "Semplice – racconta il sindacalista a La Nazione – dopo essermi infortunato in casa, mi sono rivolto al pronto soccorso dell’ospedale dove, devo dire con rapidità ed efficienza, ho ricevuto tutte le cure necessarie, dal bendaggio alla radiografia (la diagnosi parla di frattura pluriframmentaria del V raggio del piede sinistro, ndr). Come è prassi, il quadro è stato certificato dal referto rilasciato dal medico. Un documento ufficiale che pensavo fosse sufficiente ad ottenere in tempi congrui il pass di invalido". E invece? "Invece mi sono imbattuto in una situazione paradossale. Per ottenere quel lasciapassare avrei dovuto rivolgermi al mio medico curante per un primo documento necessario a presentare domanda, al costo di 70 euro. Dopo di che avrei dovuto pagare un’altra trentina di euro di ticket per una nuova visita specialistica, questa volta all’Asl, che documentasse la natura e la gravità del mio infortunio.
Tutto a posto? Neanche per sogno, solo a quel punto sarebbe partita la richiesta dell’Asl al comando della Polizia municipale, competente al rilascio di quel pass temporaneo. Con un particolare non da poco, però. Mi è stato detto e chiaro e tondo che la procedura, in casi del genere, è piuttosto lunga, quasi sicuramente più dei 30 giorni necessari alla mia guarigione. Insomma avrei ricevuto la ‘patente’ di invalido quando invalido non sarei più stato. Un pass inutile, insomma, oltre che costoso. E così, per me, raggiungere per esempio la farmacia, diventa una specie di odissea. Si tratta, come è evidente, di una situazione a dir poco anomala. Perché non basta la certificazione rilasciata da un medico ‘pubblico’ del pronto soccorso, di fatto pubblico ufficiale, per documentare l’infortunio? Perché ricorrere a un altro professionista, e poi ancora a uno specialista della stessa Asl cui appartiene il medico del pronto soccorso? Forse non ci si fida di quest’ultimo? Una vera assurdità".