REDAZIONE LA SPEZIA

Park alla Pinetina. Legambiente dice no: "Il piano non rispetta i bisogni della città"

Dito puntato contro il progetto recentemente rispolverato dal Comune. Nel mirino il possibile abbattimento del filare di pini d’Aleppo. "Si andrebbe a stravolgere un luogo caratteristico della vecchia Spezia".

Park alla Pinetina. Legambiente dice no: "Il piano non rispetta i bisogni della città"

Il park interrato alla Pinetina scalda gli animi e agita venti di protesta. Era già accaduto anni fa, quando il primo progetto per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo laddove oggi in superificie c’è un parco giochi, aveva scatenato forte dissenso, prima ancora del parere contrario della Soprintendenza e della decisione dello stesso Comune di congelare il piano. Ora, alla luce della decisione di Palazzo civico di rispolverare l’antico progetto – anticipata in esclusiva la scorsa settimana da La Nazione –, affidando ad Atc MP la progettazione e, in parallelo, studiando la realizzazione di uno scolmatore in viale Amendola in grado di azzerare il rischio idrogeologico, è Legambiente a opporsi con decisione. Lo fece già anni fa, quando le associazioni ambientaliste all’unisono si batterono contro il nuovo park, e oggi non esita a rilanciare quella battaglia. Il circolo spezzino dell’associazione guidato da Stefano Sarti "ha letto con stupire il possibile ritorno in auge del già defunto parcheggio sotterraneo alla Pinetina" ed esprime ancora una volta la sua totale contrarietà per diversi motivi, in primis perchè "non è una risposta efficace alla domanda di parcheggi realizzare aree di sosta in centro città, che non risolvono il problema della sosta e in compenso attirano auto che peggiorano le condizioni di traffico e qualità dell’aria; dobbiamo puntare invece decisamente sui parcheggi periferici di interscambio (come quelli di Bragarina e Piazza d’Armi; ndr) potenziando l’intermodalità con il trasporto pubblico e la mobilità dolce con biciclette e monopattino elettrico". Gli ambientalisti ne fanno anche una questione sociale, spiegando che "appare poco razionale e irrispettoso dei bisogni di intere categorie sociali, come bambini, mamme, anziani far coincidere il nuovo parcheggio con l’unica area giochi del centro città: ciò significherebbe renderla inaccessibile per tutta la durata dei lavori, creando un mega-cantiere in un’area strategica della città per quanto attiene lo svago degli spezzini ed il passaggio dei turisti; si andrebbe inoltre a stravolgere un ambiente caratteristico della ’Vecchia Spezia’ cara a generazioni di spezzini, che in quell’area hanno passato gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza".

Nel mirino finisce anche la possibile eliminazione del filare di pini d’Aleppo: "la sistemazione attuale rappresenta un unicum difficilmente ricreabile: per la loro specificità, per la loro forma caratteristicamente contorta, e per la loro vetustà. Il risultato finale sarebbe una spianata che non potrebbe più ospitare specie arboree, le uniche capaci di fare una adeguata ombra e refrigerare l’area nei mesi caldi; anche se venisse ripristinata l’area giochi, avrebbe poco senso se collocata sopra un parcheggio i cui miasmi, seppur filtrati, andranno sicuramente ad abbassare la qualità dell’aria in superficie: quali genitori esporranno i loro figli a tale pericolo?". Legambiente ricorda che la Soprintendenza e le norme sul rischio idrogeologico "hanno fatto sì che il progetto fosse bocciato. Adesso, la doverosa e non più rinviabile messa in sicurezza del rischio allagamenti diventa il cavallo di Troia per poter poi realizzare il parcheggio. Siamo e resteremo contrari, e siamo pronti a mobilitarci per far sì che non venga realizzata, coinvolgendo i cittadini".

Matteo Marcello