CHIARA TENCA
Cronaca

’Anchemè’ aguzza la vista. Gioiello della spezzina Bk

Occhiali realizzati grazie all’impiego di tecnologia e realtà virtuale aumentata. Aiutano disabili, autistici e soggetti con deficit cognitivi a orientarsi nella realtà.

L’occhiale ’Anchemè’ indossato durante una sessione sperimentale

L’occhiale ’Anchemè’ indossato durante una sessione sperimentale

L’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata e la tecnologia danno una mano concreta nel cammino verso l’indipendenza: si chiama ’Anchemé’ il progetto che l’azienda spezzina Bk srl della Spezia sta per rendere operativo, dopo averlo presentato al festival della Scienza 2024 di Genova. Il prodotto ultimo è uno speciale paio di occhiali che diventa un vero e proprio aiuto per disabili, persone con perdita di memoria e non soltanto. Un alert per avvisare a quale fermata del bus si deve scendere o per ricalcolare il percorso se ci si dimentica di prenotarla e si va oltre, utile per chi ad esempio, è affetto da disturbi dello spettro autistico o ha deficit cognitivi; informazioni sul percorso più agevole per i portatori di handicap che possono così evitare le barriere architettoniche; e, ancora, traduzioni in tempo reale della cartellonistica dall’italiano: ecco alcuni dei casi in cui Anchemé potrà assicurare a chi lo utilizza un aiuto capace di fare la differenza. "L’obiettivo – spiegano dall’azienda fondata dall’ad Francesco Lupi – è costruire esperienze significative per cittadini in situazione di svantaggio e vulnerabilità cognitiva o motoria, attraverso strumenti innovativi che valorizzano le loro capacità e offrono contesti protetti ma realistici in cui potersi esercitare. In particolare per le persone con disabilità cognitiva, Anchemé non si limita a trasmettere competenze operative: propone percorsi di addestramento esperienziale in cui la memoria viene stimolata e sostenuta attraverso l’azione, l’interazione e il riconoscimento. In questo senso, il progetto contribuisce al recupero della memoria non solo in termini di richiamo di informazioni, ma come riattivazione di capacità legate alla vita quotidiana". Bk è capofila del progetto, sviluppato in partnership con Kode di Cagliari ed ElifLab di Monza, finanziato sui bandi a cascata di Raise, realizzato nell’ambito del Pnrr e parte del bando per progetti di ricerca Industriale e sviluppo sperimentale nei domini dell’intelligenza artificiale e robotica emanato da Iit. Anchemé è basato sul sistema ’Try’: una piattaforma di addestramento immersivo che combina realismo e personalizzazione, sfruttando interfacce utente intuitive per configurare e monitorare le sessioni formative. In questo ambito, si mette a disposizione del futuro utilizzatore un ambiente protetto in cui esercitarsi, che diventa uno spazio sicuro e facilitante in cui le persone possono sbagliare e progredire. Insomma, empowerment emotivo e funzionale. Grazie all’applicazione ’Play’, sistema di supporto e accompagnamento dell’utente nel contesto urbano basato sulle tecnologie avanzate di computer vision e realtà aumentata, con un dispositivo simile a un normale paio di occhiali da vista, si realizza il supporto vero e proprio, con una riappropriazione del proprio ruolo sociale.

Chiara Tenca