REDAZIONE LA SPEZIA

Overtourism, sindaci ancora divisi. Il piano del Parco piace a metà: "Maggiore autonomia nelle scelte"

A Riomaggiore, Pecunia apprezza lo studio e rilancia sulle prenotazioni per la gestione dei flussi. Non tutti soddisfatti. Villa: "Analisi fatta a tavolino che non tiene conto delle peculiarità dei borghi".

Overtourism, sindaci ancora divisi. Il piano del Parco piace a metà: "Maggiore autonomia nelle scelte"

CINQUE TERRE

Lo studio preliminare commissionato dal Parco nazionale delle Cinque Terre per individuare soluzioni per la gestione dei flussi turistici, divide i sindaci. Un tema, quello dell’overtourism, che da sempre vede i tre sindaci del territorio non propriamente allineati sulle strategie da mettere in atto. Chi ha ben accolto lo studio della società milanese Mic-Hub è senza dubbio il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che nel definirlo "un punto di partenza importante", non può che essere soddisfatta per i tanti punti di contatto con la propria strategia di tutela dei borghi. "Il piano mi trova concorde, credo sia uno studio ben fatto anche se credo che a livello numerico sia sottostimato – dice il sindaco –. Apprezzo finalmente il ruolo del Parco, che si è assunto la responsabilità e un ruolo di leadership nella risoluzione dei problemi. Sono d’accordo sia con l’ipotesi delle prenotazioni, sia con la possibilità di un contingentamento dei treni, così come per gli interventi legati a una migliore distribuzione dei turisti sulle banchine ferroviarie. É evidente – continua – che le proposte devono essere accompagnate dalla condivisione: ad esempio, se si decide di rimodulare le tariffe della Cinque terre card, spero che si prendano in considerazione i turisti che soggiornano sul territorio". Pecunia però rilancia, sottolineando che "se si sceglie di percorrere la strada della prenotazione e del contingentamento, al di là dei criteri che dovranno essere decisi assieme al Parco, si dovrà lasciare la possibilità ai sindaci di decidere in autonomia come, dove e quando intervenire, perchè ad esempio su Manarola l’impatto dei flussi è superiore a Riomaggiore". Decisamente più tiepido l’approccio del sindaco di Vernazza, Francesco Villa, che pur apprezzando lo studio, sottolinea che "sembra quasi che Vernazza sia stata presa in scarsa considerazione. Non sono molto d’accordo sugli esiti, sembra più un lavoro fatto alla scrivania, che non fa distinguo a seconda delle peculiarità dei borghi. Avrei preferito se lo studio avesse preso in maggiore considerazione i paesi, perché i problemi li abbiamo nei centri abitati, e nello stesso Comune ci sono criticità diverse, perchè a Corniglia se anche arrivasse il doppio delle persone non ci sarebbero problemi, mentre a Vernazza spesso si arriva al limite dell’affollamento".

Matteo Marcello