
La stagione è arrivata nel pieno del movimento ma i tempi della giustizia amministrativa non guardano certamente il calendario balneare. E così nel mezzo di tuffi e tintarella è arrivata tra gli ombrelloni la decisione del Tar che ha accolto il ricorso promosso dalla Marinella spa contro i titolari di due noti e molto frequentati stabilimenti balneari del litorale amegliese. Gli stessi che si erano già opposti al piano spiagge presentato dal Comune di Ameglia e soprattutto all’acquisto da parte di una società privata dei terreni alle spalle delle loro attività. Un piano di riqualificazione del litorale che dopo l’approvazione e l’adeguamento a alcune prescrizioni da parte di Regione Liguria ha poi rallentato la marcia. Intanto però dopo il verdetto del tribunale amministrativo regionale si è mosso anche l’ufficio urbanistico del Comune di Ameglia che lo ha dunque messo in pratica intimando ai titolari dei bagni Tropicana e Marina, entrambi nel versante di Fiumaretta, di demolire le opere realizzate poco più di un anno fa ma ritenute abusive.
L’ordinanza concede adesso 90 giorni di tempo agli imprenditori per ripristinare lo stato del litorale demolendo le baracche e ricoveri delle attrezzature quindi non mette certo in discussione la prosecuzione della stagione. Ma comporterà un carico di spesa e soprattutto il divieto di adottare il solito piano in futuro. Una situazione comunque conosciuta che sembrava però essere caduta nel silenzio ma la società Marinella Spa non aveva certamente dimenticato di aver già chiesto al Comune di Ameglia di adottare il provvedimento firmato proprio dai propri uffici, risalente a un anno fa, quando alla ripartenza dell’attività stagionale ancora a forte rischio dopo la pandemia vennero scoperte a corredo delle spiagge i manufatti costruiti nei terreni della società senese. La necessità, secondo i legali della Marinella, di procedere alla rimozione è collegata proprio alla vendita del terreno. Operazione condizionata però dalla presenza delle strutture ritenute fuorilegge. I titolari degli stabilimenti Giorgio Ravecca e Dini Rolla, entrambi difesi dall’avvocato Piera Sommovigo del foro della Spezia, hanno preannunciato una nuova mossa chiedendo al Tar la concessione di una sospensiva.
m.m.