"Non si può morire di lavoro nel 2023. È inaccettabile". Davide Grazia, sindacalista della Cisl, è il primo ad arrivare sul luogo della tragedia: la sua frase riassume il senso di un dramma senza fine, quello delle morti sul lavoro. Francesco Mancuso, 55 anni, originario di Torino, è la diciottesima vittima sul lavoro in Liguria di questo 2023. Un dato impietoso. L’uomo, originario e impiegato di una ditta di Torino, stava lavorando alla manutenzione di un cala assi all’interno di un’officina del Museo ferroviario di Migliarina, di proprietà della Fondazione Fs, quando è stato travolto da un pistone che si è staccato da un macchinario. L’uomo è morto tra le urla di strazio dei colleghi. "Le abbiamo tentate tutte, ma non è bastato" diranno poco dopo in lacrime alcuni di loro, ascoltati dalla Polizia ferroviaria della Spezia e dal personale del nucleo prevenzione e sicurezza sul lavoro di Asl5, ai quali il pm di turno della Procura della Spezia, Alessandra Conforti, ha delegato le indagini. L’area del capannone dove è avvenuto l’incidente mortale è stata sequestrata. Una morte inspiegabile, per la quale anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, nell’esprimere le proprie condoglianze, si augura "che venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. La sicurezza sul lavoro è un tema che deve essere prioritario ed è fondamentale che datori di lavoro, associazioni e istituzioni si impegnino sulla prevenzione, in una attività di costante formazione e informazione sulle norme che tutelano la vita del lavoratore in modo che simili tragedie non accadano più". E al pari dei primi accertamenti, compiuti dalla polizia scientifica, sono scattate le polemiche del mondo sindacale per l’ennesima giornata nera per il lavoro. Le segreterie spezzine di Cgil, Cisl e Uil, Fim, Fiom e Uilm, parlano di "tragedia continua che va fermata" e sottolineano che "la dinamica di questo incidente dovrà essere chiarita al più presto, ma anche questa volta ribadiamo che la sicurezza sul lavoro deve rappresentare un valore fondamentale, irrinunciabile e prioritario. È impensabile che con le tecnologie e le regole che abbiamo a disposizione si debba ancora morire di lavoro. Va fatta più prevenzione, e bisogna fare crescere la cultura della sicurezza sin dalle scuole. Sono necessari investimenti per aumentare il personale ispettivo. Ci stringiamo attorno alla famiglia della vittima".
Sdegno e preoccupazione che si trovano anche nelle frasi delle confederazioni sindacali liguri. "Un’altra croce sui luoghi di lavoro della Liguria, dove il numero delle persone che hanno perso la vita nel 2023 è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno – dice Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria –. È il diciottesimo morto sul lavoro dall’inizio dell’anno nella nostra regione. Quasi contemporaneamente, a Genova, un operaio veniva schiacciato da un new jersey a Ponte Parodi e finiva al pronto soccorso in codice rosso. La mancanza di sicurezza è nei fatti, nei numeri. È del tutto evidente che non si fa abbastanza per garantire la vita e la salute dei lavoratori". Parlano invece di "emergenza sociale che grida allo scandalo" Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria e Fabio Servidei, segretario confederale regionale Uil Liguria, secondo cui "muore ancora una volta un lavoratore ma le istituzioni continuano a sottrarsi al confronto. Ci riferiamo alla mancata convocazione del Tavolo ex articolo 7 in tema di sicurezza che in Regione ha la fama di essere un fantasma. L’assessore Angelo Gratarola latita".
Matteo Marcello