Alle 13.15 il treno che parte dalla Spezia centrale – direzione Sestri Levante – è pressoché vuoto. Appena sali, mascherina sulla bocca, ti arriva nitido l’odore del disinfettante. I percorsi di ingresso e uscita sono ben segnalati, impossibile sbagliare. Sui sedili mancano i marker rossi per il distanziamento dei posti – o meglio, qualcuno deve averli asportati, perché alcuni vagoni ne sono provvisti, altri no –, ma ogni carrozza ha il suo dispenser per il gel disinfettante. La musica cambia sul treno delle 17.55, direzione Monterosso-La Spezia. Sulla banchina tutto fila liscio: c’è gente, ma nessun segnale di assembramento. Appena sali a bordo, appare chiaro però che la situazione con la riapertura delle frontiere e l’aumento dei flussi, potrebbe presto diventare problematica. I marker rossi in questo caso ci sono, ma i posti a sedere sono pochi e per trovare una poltrona libera è necessario attraversare quattro vagoni.
CronacaOk i marker rossi Ma i posti a sedere scarseggiano