FRANCO ANTOLA
Cronaca

Ok dei ministri al gas, Peracchini li striglia "Cade l’ultima foglia di fico della sinistra"

Il sindaco annuncia di voler continuare a dare battaglia: "Con la Regione daremo parere contrario in conferenza dei servizi". Melley: "Pagina buia per la città. Ancora una volta il territorio, che ha già pagato un prezzo altissimo, è rimasto inascoltato"

di Franco Antola

L’impianto a turbogas si può fare: con la doppia firma del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e di quello della Cultura Dario Franceschini, arrivata qualche giorno fa ma ieri diventata di pubblico dominio, il cerchio si può considerare chiuso, almeno a livello romano. Di fatto quelle due firme sanciscono il "giudizio positivo di compatibilità ambientale" rispetto al progetto di sostituzione dell’unità a carbone esistente con "una nuova unità a gas presso la centrale termoelettrica della Spezia", come recita testualmente il decreto. E’ l’ultima parola? Non proprio. E a dirlo era stato lo stesso Cingolani che in occasione del recente question time alla Camera aveva sottolineato come questo passaggio rappresentasse solo un "tassello", mancando ancora alcuni adempimenti, a cominciare dalla Conferenza dei servizi, col pronunciamento di Regione in ordine all’intesa (o mancata intesa) rispetto alla scelta di governo, prevista nei casi di materia concorrente. Dopo di che servirà l’autorizzazione unica ‘di sintesi’ del Mite che potrebbe, in teoria, anche non tenere conto delle scelte della Regione. L’esito della valutazione da parte dei due ministeri è stato comunque positivo e questo rappresenta una indubbia scelta tecnico-politica, fermo restando che dovranno essere ottemperate tutte le condizioni ambientali definite dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas, del ministero dei Beni culturali, della Regione e dell’Istituto superiore di sanità.

Il decreto firmato da Cingolani e Franceschini, per la parte relativa agli aspetti ambientali, è stato comunicato a Enel Produzione, Regione, Provincia, Comuni di Spezia e Arcola, Arpal, Istituto superiore di sanità, e direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici del Mite. Avverso il decreto ora è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni. Lungo e articolato il testo del decreto che fissa anche alcune scadenze temporali, là dove afferma che il progetto del turbogas dovrà essere realizzato entro 5 anni decorrenti dalla data di pubblicazione sul sito della Transizione ecologica. Trascorso tale termine, "fatta salva la facoltà di proroga su richiesta del proponente, la procedura di valutazione dell’impatto ambientale dovrà essere reiterata". Il primo commento al decreto, ieri sera, è arrivato dal sindaco di Spezia: "La doppia firma del ministro della Transizione ecologica Cingolani e del Ministro della Cultura Franceschini sulla valutazione di impatto ambientale che riguarda il progetto del turbogas alla Spezia è un gravissimo atto politico targato Pd e 5 Stelle – scrive Peracchini – con questa doppia firma è caduta l’ultima foglia di fico del centrosinistra sulla questione Enel, perché ad oggi sono definitivamente chiare a tutti le responsabilità politiche e tecniche, nel merito e nel metodo". Quindi l’annuncio che, "quando sarà convocata la conferenza dei servizi dal ministero per l’eventuale autorizzazione al turbogas, esprimerò come Comune e come Provincia parere contrario e ci batteremo fino in fondo per tutelare il Golfo dei Poeti, insieme a Regione Liguria. Non solo, già da ora studieremo con gli uffici se ci sono gli estremi per impugnare la valutazione di impatto ambientale deve esprimersi in tutte le sedi competenti possibili". Ben diverse le valutazioni di Guido Melley e Roberto Centi (LeAli a SpeziaLista Sansa): "L’autorizzazione al turbogas da parte di Cingolani – affermano – è una pagina buia per la città e per il governo nazionale. Ancora una volta un territorio intero, che già ha pagato un prezzo altissimo alle esigenze energetiche nazionali, è rimasto inascoltato (...). Ci chiediamo che cosa aspetti ancora Toti per dare parere negativo in conferenza dei servizi".