
Operaio al lavoro all’interno dell’officina congegnatori dell’Arsenale (foto d’archivio)
La Spezia, 19 gennaio 2021 - Dalla nascita dell’Arsenale ha rappresentato un’ architrave delle funzioni dello stabilimento industriale al servizio della flotta della Marina Militare, teatro della costruzione e riparazione di elementi impiantistici essenziali per la vita delle navi: motori idraulici, pompe, compressori, valvole, tubi flessibili, eliche, eccetera. Un tempio dell’ingegno, l’officina-congegnatori, col suo profilo monumentale che si fa tesoro culturale nel cuore della cittadella militare. Negli anni Sessanta lì dentro lavoravano 200 operai. Ora si arriva a 50, età media: 59 anni. Nella corsa contro il tempo per il travaso di saperi - che sarà reso possibile grazie alle nuove 138 assunzioni ’sbloccate’ dalla Legge di Bilancio varata a fine 2020 - si impone ora una notizia che segna una svolta attesa, anche questa, da anni: la ristrutturazione del complesso edilizio e la messa in opera dell’impiantistica adeguata ai bisogni operativi della moltitudine di macchine utensili lì allocate. E’ stato infatti aggiudicato l’appalto per l’esecuzione dei lavori. La base d’asta, bandita da Marigenimil, era di 10 milioni di euro. Con un’offerta economicamente vantaggiosa rispetto al capitolato, la gara è stata vinta ad un’impresa di Parma, la Coop Edile Artigiana. Ha sottoscritto che con 8 milioni e 238mila euro riuscirà a portare a compimento le opere. Un bell’impegno. E così ha prevalso su 15 imprese concorrenti.
I lavori in questione sono previsti dal Piano Brin, risalente ormai a dieci anni fa; l’esecuzione è andata avanti al rallentatore. Ma ora siamo alla svolta che, connessa alle assunzioni, legittima l’espressione forte: così inizia la rinascita dell’Arsenale. Ciò con effetti a breve termine, sull’indotto locale.
Il presidente della cooperativa parmense, il geometra Ercole Porta è promettente. "Vorremmo usufruire di servizi in loco per dare corso alle opere. Mi riferisco alle forniture dei materiali, ai trasporti, allo smaltimento di detriti... Non appena avremo chiaro l’orizzonte temporale di avvio dei lavori, ci metteremo alla ricerca di imprese locali. In interventi di questo tipo, il rapporto fra maestranze nostre e indotto è di uno a tre...".
L’officina congegnatori, proprio per il suo valore culturale ha comportato la chiamata alla gara di imprese abilitate a mettere le mani sui beni vincolati. Non è un caso che l’ammiraglio Dino Nascetti, nel 2000, quando era direttore dell’Arsenale, proprio a motivo dei valori architettonici dell’officina, aveva elaborato un progetto che prevedeva delle passerelle aeree per permettere ai visitatori di apprezzare l’insieme e anche l’esecuzione dei lavori di fino, nella logica del museo vivente, che pulsa di operosità. Un sogno, connesso alle potenzialità turistiche dell’Arsenale, rimasto al palo ma sempre...attenzionabile.