Dalle indicazioni sommarie filtrate dal riserbo alle notizie puntuali. Sono quelle del Programma Basi Blu teso a rilanciare – potenziando in configurazione green – la base navale della Marina Militare attraverso un piano di interventi alle strutture da realizzare in 9 anni con una spesa di 356 milioni di euro. Le novità-focus si materializzano in campagna elettorale veicolate dalla Lista LeAli a Spezia con corredo di levata di scudi dalla borgata di Marola.
Il preambolo è propositivo: "Come LeAli a Spezia - dichiara Guido Melley capogruppo in consiglio comunale e capolista alle elezioni comunali - abbiamo messo al centro del nostro programma il tema delle Aree Militari, totalmente trascurato nell’ultimo quinquennio da Peracchini, ed abbiamo avanzato la proposta di definire un Masterplan condiviso con Marina e Governo per individuare i siti militari da liberare a levante come a ponente della nostra linea di costa, concentrando le attività “core” ancora in piena attività all’interno del perimetro urbano dell’Arsenale. E proprio pochi giorni fa abbiamo lanciato un’ idea suggestiva - il Chilometro Azzurro- corrispondente al recupero ad usi civili della linea di costa che va da porta Marola sino a Cadimare, previa bonifica del Campo in Ferro".
Poi le notizie di giornata, impregnate di insofferenza.
"Oggi- svela William Domenichini, esponente di primo piano dei Murati Vivi e neo candidato di LeAli alla Spezia alle prossime elezioni- abbiamo appreso di un potenziale pericolo che grava sul destino di Marola e più in generale sul futuro delle Aree Militari. Nell’ambito del progetto “Basi Blu” la Marina ha infatti commissionato uno studio di fattibilità sulla base navale che prevede corposi investimenti di tipo logistico ed infrastrutturale per accogliere le Unità Navali Maggiori".
"La costruzione di due nuovi moli presso la banchina Scali, l’ampliamento del molo Lagora e non ultimo la realizzazione di un nuovo terzo molo in zona Varicella di fronte a Marola. A queste imponenti opere si aggiungeranno dragaggi della Darsena per 600.000 metri cubi di materiale da smaltire, oltre ad una serie di investimenti come, tra gli altri, il temuto ripristino dei depositi di carburante nelle viscere del suolo marolino".
Là dove la Marina insegue il proposito del rilancio logistico e industriale della base caldeggiato anche da sindacati e imprese, arriva l’altolà politico elettorale. Domenichini parla di "progetto faraonico che, se attuato, rappresenterebbe la pietra tombale sulle legittime aspettative dei marolini di recuperare prima o poi quell’affaccio a mare, sottratto tanto tempo fa". Il progetto inoltre "vanificherebbe alla radice l’idea di LeAli a Spezia: concentrare all’interno del perimetro arsenalizio le funzioni operative della Marina, per liberare di converso le aree esterne sul versante di San Bartolomeo (Mariperman) e di Marola".
LeAli ritiene che su un tema di tale rilevanza si debbano "esprimere in primis" i nostri esponenti di Governo, a partire dalla sottosegretaria Pucciarelli. "Vedremo infine - conclude la nota - se prenderà prima o poi una posizione il Sindaco uscente Peracchini mentre siamo certi che la questione sarà fatta propria con determinazione da Piera Sommovigo la candidata del campo progressista che sosteniamo con convinzione".
Corrado Ricci