
Un pescatore sugli scogli della banchina delle Grazie. Da tempo i residenti chiedono maggiori controlli per far rispettare il divieto di pesca. (. foto d’archivio
Sono apparsi persino i cartelli di carta, a ricordare ai tanti appassionati che su quelle banchine e sugli arenili "è fatto assoluto divieto di pesca", così come recita l’ordinanza vergata nel 2011 dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale. Eppure, Le Grazie e gli altri borghi del comune di Porto Venere continuano a essere presi d’assalto dai pescatori, che con canne e secchi “invadono“ scogliere e marciapiedi per insidiare orate e spigole. Nonostante i numerosi sopralluoghi della Capitaneria – che in diverse occasioni si sono conclusi con multe per diverse centinaia di euro a carico dei pescatori – gli appassionati popolano sempre di più i borghi.
Neppure il divieto di balneazione emesso dal Comune a seguito dello sversamento di liquidi inquinanti in mare, avvenuto una settimana alle Grazie, ha scoraggiato i pescatori, che hanno ugualmente popolato le banchine. Da tempo i residenti chiedono maggiori controlli sulla presenza di questi appassionati della pesca, e nei giorni scorsi c’è anche chi ha preso carta e penna per scrivere alle autorità. Si tratta di Daniele Brunetti, che ha inviato una comunicazione a numerose istituzioni – tra cui Autorità portuale, Asl, Comune e Capitaneria – per sollecitare interventi risolutivi. "É da diversi anni che si rileva non solo la palese violazione delle norme sul divieto di pesca, ma anche la totale mancanza di rispetto per la sicurezza dei passanti e della pulizia lungo la passeggiata, sulle panchine e delle banchine – si legge –. Mi riferisco all’uso illegittimo dei tratti di costa e area portuale di Le Grazie, da parte di coloro che fanno uso di canna da pesca da lancio, sempre presenti e, in particolari giornate, presenti in numero più consistente, anche una decina o più, soprattutto nei festivi e prefestivi".
Nella missiva si sottolinea che "tale divieto non solo non viene rispettato, non vengono rispettati nemmeno gli spazi di transito pedonali nel punto più stretto della passeggiata verso l’ingresso della caserma del Varignano. Questa mancanza di emettere verbali nei confronti di queste persone fa si che tornino e sempre in maggiore numero. È quantomeno curioso – si legge – che in questi giorni di divieto della balneazione per lo sversamento di materiale inquinante, i pescatori continuino a poter pescare".