ANNA PUCCI
Cronaca

"Non c’era conflitto di interessi" Legittimo il voto di Iacopi in consiglio

I giudici amministrativi hanno ritenuto "inammissibili" le contestazioni dei titolari di Pitì e Tramontana. L’ex capogruppo leghista non aveva obbligo di astenersi dalla seduta sullo strumento di pianificazione

di Anna Pucci

Ricorso inammissibile e spese compensate tra le parti. E’ la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale nella camera di consiglio del 10 novembre sul ricorso presentato nell’estate 2020 dagli avvocati Alessandro Bava e Alberto Antognetti per conto di Fabio Garbati e Sara Sambueli, titolari dei bagni Tramontana e Pitì, contro il Comune di Sarzana, la Regione Liguria, l’ex consigliere comunale della Lega Emilio Iacopi e Marinella spa in liquidazione. Un ricorso articolato, con cui a nome di entrambi i balneatori si chiedeva l’annullamento sia della della deliberazione 6 del 4 marzo 2020 con cui il consiglio comunale di Sarzana aveva approvato il piano spiagge (accogliendo le modifiche chieste dalla Regione) che di tutti gli atti precedenti di Comune e Regione. Il ricorso chiedeva inoltre, a nome del solo Garbati del Tramontana, l’annullamento della determinazione 385 con cui, il 3 giugno 2020, il dirigente del Comune aveva assegnato a Marinella Beach srl il servizio di pulizia, salvataggio e contingentamento dei 350 metri di spiaggia libera tra Sport e Natura e bagno Roma (per questo aspetto si veda l’articolo qui sotto).

Era stato lo stesso avvocato Antognetti ad annunciare, nel giugno 2020, il corposo ricorso di 91 pagine. "Impugniamo tutto il piano particolareggiato per arrivare all’annullamento del piano spiagge approvato dal consiglio comunale", aveva spiegato, riassumento i punti essenziali: "Secondo noi la delibera è inficiata di nullità perchè in occasione del voto sul piano spiagge avrebbe dovuto astenersi l’allora consigliere comunale della Lega Emilio Iacopi, visto che successivamente è stata assegnata una parte di spiaggia libera alla Marinella Beach della quale è socia la moglie. Inoltre non è stata considerata l’esatta estensione del demanio costitutivo, quindi vi è uno sviamento grossolano dell’interesse pubblico a vantaggio di privati". In sostanza, veniva contestato davanti anche il posizionamento della linea demaniale, sarebbe nel tempo arretrata. L’interesse di Garbati e Sambuelli a fermare il piano deriva dal fatto che, con le nuove previsioni, i due bagni dei quali sono gestori verrebbero cancellati.

Nel ricorso al Tar, dunque, si solleva il tema del ’conflitto di interessi’ dell’ex consigliere Iacopi, coniuge di una socia di Marinella Beach srl, società interessata ad acquistare dalla Marinella spa in liquidazione le aree adiacenti a quelle demaniali "che sarebbero più favorite dal piano spiagge in termini di edificazione". Marinella beach aveva partecipato anche alla selezione per l’assegnazione della spiaggia libera e questo – secondo il ricorso – avrebbe ulteriormente provato la posizione di ’conflitto di interessi’. Secondo il Tar, invece, Iacopi non aveva alcun obbligo di astensione dal voto perché sarebbe stata necessaria "una correlazione immediata e diretta tra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini sino al quarto grado". Nel caso specifico, si legge nella sentenza, "al momento della proposizione del ricorso non era stata provata la stipulazione del contratto preliminare tra Marinella spa in liquidazione e Marinella Beach srl per la compravendita delle aree meglio considerate dal punto di vista urbanistico, sì che il motivo non può ricevere favorevole considerazione". Dichiarate inammissibili o infondate anche tutte le altre censure sollevate dai balneatori a sostegno della richiesta di annullamento del piano spiagge.