"Ritiene il giudice che il quadro probatorio acquisito sia effettivamente suggestivo di condotte abusive di pubblici amministratori ed esponenti politici, ma al tempo stesso gli elementi raccolti non consentono di ritenere probabile la condanna dell’indagato all’esito del dibattimento".
Prendendo spunto dalla riforma Cartabia, il giudice delle indagini preliminari Mario De Bellis ha archiviato il procedimento a carico del presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini (nella foto), che era stato accusato di falso e abuso d’ufficio dopo un esposto in merito alle nomine nel consiglio di amministrazione della partecipata Atc Mobilità e Parcheggi. L’esposto era stato depositato in procura dall’avvocato Alessandro Rosson, allora capogruppo della Lega, dopo che la nomina del leghista Michele Battegazzore era stata revocata e sostituita, dallo stesso Peracchini, con quella di Mavi Ancillai, del loro stesso partito.
La polemica era scoppiata nel 2021. Il pubblico ministero aveva già accolto una prima richiesta di archiviazione perché l’amministrazione non si sarebbe accorta della presentazione della domanda via pec della Ancillai. E sottolineava il carattere sostanzialmente discrezionale della nomina. Ma il gip aveva rilevato come il denunciante Rosson avesse parlato di vere e proprie minacce per modificare la nomina, che gli sarebbero state riferite da Lorella Cozzani e Gianmarco Medusei.
Il gip aveva quindi chiesto alla procura nuove indagini, invitando a sentire come persone informate sui fatti, l’ex consigliera del Carroccio Cozzani e l’attuale presidente del consiglio regionale Medusei.
Medusei ha riferito che si trattava solo di voci che circolavano nel partito, Cozzani invece di aver avuto un incontro con un dirigente Atc che ha detto sarebbe intervenuto con Peracchini per fargli cambiare la nomina ed alcuni giorni più tardi affermava di esserci riuscito.
"Si trattava tuttavia – rileva il giudice – di informazioni che potrebbero essere anche una vanteria, in relazione alle quali manca un riscontro oggettivo".
Massimo Benedetti