Dante nel III Canto dell’Inferno colloca le anime degli ignavi, persone costrette a correre nell’antinferno, in vita non ebbero alcun ideale e vissero senza infamia e senza lode, non osando mai prendere una posizione, rimanendo neutrali e indifferenti. Non meritavano il Paradiso, ma neanche l’Inferno. Ignavo oggi è sinonimo d’ inetto. Dante ci invita ad essere attivi e responsabili, non pigri e passivi, a far sentire la nostra voce, scegliere il nostro percorso e lottare per le nostre idee. Gli ignavi solo coloro che non hanno il coraggio. Vivere senza uno scopo, significa vivere una vita senza senso. Non dobbiamo nascondere ciò che pensiamo, facciamo vedere chi siamo e cosa sosteniamo. Spetta a noi decidere il colore con cui dipingere la tela della nostra vita, ma non lasciamola bianca. Distinguiamoci, senza temere il giudizio degli altri o avere paura di essere punti dai mosconi delle critiche o dalle api degli insulti. Noi giovani, non dobbiamo rimanere in silenzio e lasciare che gli altri decidano il nostro futuro, ma facciamo brillare di determinazione ogni nostra idea, anche nelle piccole azioni quotidiane come difendere i nostri ideali a casa, a scuola, con amici, come cittadini e lasciare che il nostro cuore parli e lotti per noi e batta seguendo la via del bene. Il Papa, in questo periodo d’emergenza sanitaria, ci ha invitato a non essere “ignavi”, cioè a essere forti e coraggiosi per cercare di uscire da questa situazione al più presto, dunque, non facciamo gli ignavi, ma cambiamo il mondo. Illuminiamo la nostra vita di luce d’amore ed evitiamo di lasciarla spenta.
CronacaNessuno nella storia ha mai costruito alcunché di importante cedendo all’ignavia