
L'ospedale Gaslini
La Spezia, 2 luglio 2023 – Continua, su autorizzazione del giudice e in una casa protetta, ad accudire il figlioletto di un anno e 4 mesi che ha bisogno di essere allattato. Ma al tempo stesso deve difendersi dall’accusa di averlo maltrattato.
La stessa imputazione pende sul papà, obbligato a stare alla larga dal piccolo e a vederlo solo una volta alla settimana. Loro sono due giovani spezzini, lei impiegata, lui attualmente in cerca di lavoro.
Nei giorni scorso hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini con il quale il pm Monica Burani ha chiuso il cerchio dell’investigazione per il terribile reato di maltrattamenti in famiglia, tanto più grave nella misura in cui la parte lesa è un bambino, all’epoca dei fatti, appena nato. Nessun atto volontario è contestato ai genitori ma l’omissione colposa nella custodia del piccino per preservarne l’integrità fisica.
Secondo l’accusa il neonato, nelle ore notturne, sarebbe stato posizionato dai genitori nel letto, insieme a loro, invece di essere riposto in una culla. La conseguenza sarebbe stata quella di essere stato esposto ai movimenti involontari dei giovani che sarebbero da porsi in relazione di nesso causale col reato di lesioni gravi.
L’indagine che ha portato i genitori alla sbarra aveva preso le mosse dall’accesso, il 24 marzo del 2022, al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale della Spezia del piccolo, portato dalla mamma in ansia. Il non respirava bene, appariva disorientato, presentava delle escoriazioni. E lei non seppe spiegare le ragioni delle stesse.
Ne seguirono il trasferimento all’ospedale Gaslini di Genova, il lento recupero, la dimissione dopo due mesi di ricovero. E, ora, l’avviso di garanzia con l’ipotesi di reato e l’apertura della ‘finestra’ temporale finalizzata a permettere agli indagati di difendersi. Per questo si sono affidati all’avvocato Valeria Orlandi.
Lei, considerata la delicatezza del caso, al momento non vuole rilasciare dichiarazioni. Fa capire che ci sono elementi per fornire spiegazioni diverse rispetto alle lettura che la Procura ha compiuto delle lesioni sofferte dal piccolo: ecchimosi, escoriazioni, piccole fratture, traumi encefalitici con emorragie interne. Allo stato nel fascicolo ci sono le relazioni medico legali che tracciano gli elementi per sostenere il nesso causale: omissioni di custodia alla base delle lesioni.
Impossibile sapere dal piccolo cosa sia successo. “La dedizione con la quale viene accudito fa prova dell’amore che ha accompagnato concepimento, nascita e crescita del bambino” dice il legale che sta valutando le azioni da sviluppare per la difesa: deposito di una memoria, richiesta di interrogatorio o attesa della richiesta di rinvio a giudizio per rimandare alla fase dell’udienza preliminare e poi, magari, al processo la difesa argomentata? Nessuna risposta alle domande poste dopo il trapelare, dal riserbo, della notizia dell’avviso di garanzia.
Corrado Ricci