
Navi da crociera green Il patto per l’ambiente
Un altro avanzamento nella rotta verso il porto green, al di là del rispetto delle norme sulla qualità dell’aria certificato da Arpal (con soglie inquinanti più spinte rispetto alle raccomandazioni dell’organizzazione mondiale della Sanità alla politica per la riparametrazione entro il 2030). E’ quello del rinnovo, con implementazione, dell’accordo volontario “Blue Flag” in vigore dal 2019, finalizzato a ridurre l’impatto ambientale delle navi da crociera che giungono alla Spezia. Le firme - apposte ieri al terminal crociere - sono quelle di Pierluigi Peracchini, Sindaco della Spezia; Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale; Alessandro Ducci, Comandante della Capitaneria di Porto; Davide Triacca per Costa Crociere e per tutto il gruppo Carnival Corporation; Michele Francioni per MSC Cruises; Alessandro Carollo di Royal Caribbean Group in rappresentanza di Royal Caribbean International, Silversea, TUI, Hapag Lloyd e Celebrity Cruises.
Il nuovo accordo rilancia l’utilizzo virtuoso di carburanti con tenore di zolfo non superiore allo 0,10 in massa non solo all’ormeggio (lì è obbligatorio), ma anche in fase di avvicinamento al porto, a circa una decina di miglia da esso: tradotto per capire (a fronte di una materia complessa) al largo Tino entra in scena un carburante cinque volte più pulito di quello prescritto alla normativa per quella distanza alla costa. Vengono poi rafforzati i controlli per ciò che concerne le emissioni di Nox (ossidi di azoto). La Capitaneria di Porto intanto già pubblicare trimestralmente sul proprio sito il numero di check sui combustibili utilizzati dalle navi e relativi esiti, con prospettiva di puntualizzazione del nome delle unità. Si stringono intanto i tempi per la grande attesa: l’elettrificazione del molo Garibaldi e del nuovo molo Crociere entro il 2025, con impegno delle compagnie - questa la novità certificata - a configurare le navi per i rifornimenti energetici di nuova generazione. Ciò con assicurazione del fronte di quest’ ultime: "Il fumo delle navi, là dove sono dotate di scrubber per il lavaggio delle emissioni, è vapore acqueo; l’effetto è quello dell’abbattimento del 98 per cento le emissioni di zolfo, del 40 per cento di particolato e del 12 dell’ossido di azoto". Chi è dotato di scrubber può evitare il ricorso al gasolio a basso tenore di zolfo. A seguire le rituali dichiarazioni degli attori improntate ai ringraziamenti reciproci, al bisogno del gioco di squadra e all’impegno per armonizzare il rapporto porto città sulla scia. Ciò sulla scia delle conquiste già centrate per la salute dei cittadini, che il sindaco rivendica: stop al carbone dell’Enel, drastico taglio alle emissioni a Panigaglia. Le compagnie intanto spiegano l’altolà alle chiatte aspira fumi (in uso del porto di Los Angeles) inizialmente prospettate da Asdp che era disposta ad investire: "Non c’è bisogno, ci sono già gli scrubber. E poi, per mettere fine alle ansie, arriverà entro due anni il cold ironing". Intanto l’accordo volontario di giornata, sullo sfondo dell’inchiesta della Procura sulle ipotesi di reato prospettate dagli ambientalisti (inquinamento ambientale e omissioni).
Corrado Ricci