
Museo per Via dell’Amore. Progetto pronto ad aprile
Nella prima metà di aprile il Comune di Riomaggiore renderà pubblici i dettagli di un progetto a cui sta lavorando da tempo e su cui ha investito molto, soprattutto in termini di visione del futuro: la trasformazione della Via dell’Amore in un museo a cielo aperto. "L’intenzione dell’amministrazione – spiega la sindaca Fabrizia Pecunia – è quella di superare l’attuale classificazione e di fare del sentiero più famoso del mondo un museo visitabile su prenotazione. Il successo della sperimentazione avvenuta questa estate dimostra che questo obiettivo è possibile. In tre mesi oltre undicimila utenti, accompagnati da una guida abilitata lungo il primo tratto della strada e al castello di Riomaggiore, hanno potuto fruire di un vero e proprio approfondimento storico e culturale. Solo in questo modo – prosegue la prima cittadina – potremo riconoscere alla Via dell’Amore l’importanza che merita, aumentare il livello qualitativo dell’offerta e consentire una gestione del flusso in arrivo in armonia con gli spazi a disposizione". Che è poi una maniera elegante per ribadire un concetto chiaro, già espresso in passato: di troppo turismo si può anche morire. Perché già nel 2011, con flussi non paragonabili a livello numerico a quelli attuali, si registravano sul sentiero qualcosa come 879mila passaggi. Un cadenzato e veloce tambureggiare di sneakers e ciabatte che batteva su una falesia già indebolita dal vento e dalla salsedine del mare. Il turismo come delizia, a Riomaggiore, come in tutte le altre Cinque Terre, perchè visitatori hanno portato palate di quattrini, trasformando i borghi in una miniera d’oro che sembra inesauribile, ma anche come croce, come minaccia per un ecosistema naturale molto fragile. "È ora di mettere mano a un nuovo modello – conclude Pecunia –, continuare con il vecchio schema della visita mordi e fuggi non ha senso." Per trasformare la via dell’Amore in una vera e propria esperienza, da assaporare lentamente con l’ausilio di guide turistiche, si è al lavoro per dar vita a un percorso che fonda insieme la natura e la storia, inserendo in un’unica visita il sentiero, il castello e un orto botanico.
Vimal Carlo Gabbiani