
Muscoli e ostriche non depurati. Maxi operazione della finanza. Sei persone denunciate per frode
I muscoli e le ostriche venivano vendute nelle pescherie ma anche ai ristoranti e poi servite sulla tavola dei clienti. Ma i gustosi e in alcuni casi anche costosi militi secondo la Guardia di finanza e Asl5 non erano stati precedentemente sottoposti alla fase di depurazione, rappresentando dunque un potenziale rischio sanitario per i fruitori. Per questo sei persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria dalla Guardia di finanza dopo le lunghe e accurate indagini e verifiche, che hanno portato a un sequestro record, avvalendosi anche di sistemi di videosorveglianza operate in stretta collaborazione con i laboratori di analisi dell’Asl 5 spezzina. L’operazione congiunta ha portato alla scoperta di un giro di 54 tonnellate di molluschi non depurati, scattata nell’ambito di un’ampia indagine coordinata dal comando provinciale di Spezia legata alla tutela della salute pubblica, della sicurezza alimentare e alla repressione delle frodi nel commercio. I finanzieri di Sarzana sono stati coadiuvati dai dirigenti veterinari dell’Asl5. Sono state riscontrate condotte illecite all’interno di uno stabilimento di depurazione di molluschi bivalvi, mitili e ostriche, situato nel comune di Lerici: per questo sono state denunciate sei persone per il presunto reato di frode nell’esercizio del commercio. I militari della compagnia di Sarzana diretti dal capitano Davide Luzi avevano già provveduto, nel settembre 2022, al sequestro di 9 quintali di mitili destinati alla distribuzione, ovvero pescherie e ristoranti, per scongiurare rischi igienico-sanitari per i consumatori. I molluschi infatti, secondo la ricostruzione, sarebbero stati confezionati e venduti nei tradizionali canali di pescherie e ristorazione senza però essere stati adeguatamente sottoposti al trattamento di depurazione. Le indagini sono state particolarmente attente e accurate, svolte anche attraverso il controllo dei filmati ripresi con le telecamere di sorveglianza installate presso lo stabilimento. Proprio questo sistema di indagine ha permesso di accertare che ulteriori 54 tonnellate di molluschi erano state immesse nel commercio senza però essere precedentemente sottoposte ai trattamenti previsti dalle normative igienico sanitarie con il rischio di provocare problemi alla salute dei consumatori.
Massimo Merluzzi