MATTEO MARCELLO
Cronaca

Deposito rotabili storici, sei indagati. Morto sul lavoro: periti in campo

Si allarga l’inchiesta sul decesso di Francesco Mancuso, travolto da un pistone. Al via l’incidente probatorio

Il capannone della Fondazione Fs dove il 23 novembre 2023 si consumò la tragedia

Il capannone della Fondazione Fs dove il 23 novembre 2023 si consumò la tragedia

La Spezia, 29 maggio 2024 – Salgono a sei gli indagati per la morte di Francesco Mancuso, l’operaio di 55 anni morto lo scorso novembre mentre effettuava alcuni lavori di manutenzione all’interno di un’officina del Deposito rotabili storici della Fondazione Fs di Migliarina. Alessandra Conforti, sostituto procuratore titolare del fascicolo per omicidio colposo, nell’ambito dell’incidente probatorio ha deciso di estendere l’indagine ad altre due persone.

Risultano iscritti nel registro degli indagati dirigenti della Fondazione Fs Italiane, e i preposti di due imprese, tra cui quella per cui lavorava il 55enne. Il giudice per le indagini preliminari, Marinella Acerbi, accogliendo la nuova richiesta di incidente probatorio formulata dal pm (presentata sulla base di una memoria del legale che tutela la parte civile), ha fissato al 12 giugno l’udienza per il conferimento dell’incarico peritale. Già individuato il professionista, si tratta di Gloria Belloni, che dovrà accertare le condizioni dei luoghi di lavoro relativi al capannone ’Trazione elettrica’ situato all’interno del compendio di Migliarina, con particolare attenzione al rispetto della normativa in materia di prevenzione conto gli infortuni sul lavoro, da parte della fondazione, così come delle due aziende.

L’episodio avvenne il 23 novembre del 2023: la vittima, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, si trovava in un pozzetto intento a lavorare sul cala assi, quando è stato colpito mortalmente da un pistone che si è improvvisamente staccato da uno dei macchinari, situato a circa tre metri di altezza. L’uomo morì praticamente sul colpo, e a nulla valse l’intervento dei soccorsi. Immediate erano scattate le indagini, affidate alla Polfer e al nucleo prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro di Asl5, che avevano portato all’immediato sequestro di una parte del capannone del complesso di Migliarina.