Morì per mesotelioma, Fincantieri condannata al risarcimento

La società dovrà pagare circa 88 mila euro, a titolo di risarcimento per i danni subiti, e oltre 520 mila euro ai familiari di un operaio tubista a bordo

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 13 gennaio 2020 - Il giudice del lavoro del tribunale della Spezia Marco Viani, dopo un'istruttoria durata 3 anni, ha condannato Fincantieri alla liquidazione della somma di circa 88 mila euro, a titolo di risarcimento per i danni subiti, e di oltre 520 mila euro ai familiari di un operaio tubista a bordo, ucciso da un mesotelioma dovuto all'esposizione all'amianto.

L'uomo aveva lavorato per 22 anni nel cantiere navale del Muggiano e si era occupato anche della ristrutturazione dell'Amerigo Vespucci unità navale della Marina Militare Italiana che stazionò a lungo nel cantiere di Muggiano, per la bonifica dei materiali di amianto utilizzati per prevenire il rischio incendio. «Fincantieri - ha detto l'avvocato Ezio Bonanni che, con l'avvocata Natalia Giuliani ha tutelato gli interessi della famiglia dell'operaio deceduto -, ha costruito le navi della Marina Militare Italiana e ha utilizzato amianto anche friabile. Purtroppo ciò ha causato l'epidemia dei suoi dipendenti e dei marinai che stanno morendo a centinaia». Bonanni, che è anche presidente dell'Osservatorio nazionale amianto, - ha iniziato decine di azioni legali a carico di Fincantieri in favore «delle vittime dell'amianto, dei loro familiari e di coloro che hanno lavorato nella cantieristica».