REDAZIONE LA SPEZIA

Morì cadendo dalla scala In tre saranno processati

L’incidente a Fossamastra: Francesco Cecchettini, la vittima, aveva 54 anni. L’accusa è di omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro

Tre persone sono state rinviate a giudizio dal gup Fabrizio Garofalo in seguito alle indagini condotte dai carabinieri, coordinate dal pubblico ministero Alessandra Conforti, sulla morte di Francesco Cecchettini avvenuta il 22 marzo 2021, all’età di 54 anni, in un cantiere edile a Fossamastra. Si tratta del proprietario dell’immobile in cui si verificò l’incidente, della titolare del bed & breakfast che commissionò i lavori e del titolare dell’impresa edile che li ha realizzati.

L’accusa per i tre, difesi dagli avvocati Daniele Caprara, Cristian Falconi e Davide Garbini, è di omicidio colposo e di violazione delle norme che riguardano la sicurezza sul lavoro. Il processo avrà inizio fra due mesi.

Uno di loro, l’impresario edile di origine albanese Sokol Begaj, 35 anni, si trova già in carcere ma per un motivo che nulla ha a che fare con questa vicenda. E’ l’uomo che lo scorso 8 luglio avrebbe tentato di uccidere a coltellate la ex compagna in piazza Concordia a Migliarina, rincorrendola in ciabatte e costringendola poi a rifugiarsi su un autobus.

A giudizio anche Michele Pinto, il proprietario dell’immobile in cui si verificò l’incidente mortale e Domenica Macheda titolare del bed & breacfast che commissionò il lavori di rifacimento del terrazzo. Secondo le indagini dei carabinieri, Francesco Cecchettini di San Terenzo, autotrasportatore ma molto bravo nei lavori manuali, stava lavorando al rifacimento del terrazzo del bed & breakfast. Ma la scala dalla quale era precipitato avrebbe avuto caratteristiche non adeguate. E non c’era alcun piano operativo di sicurezza. Inoltre sarebbe stata riscontrata la mancata "idoneità tecnico professionale del lavoratore autonomo" coinvolto nell’incidente in cantiere. I militari dell’Arma nelle loro indagini hanno appurato che Cecchettini non si trovava lì per caso. Avrebbero individuato conferme analizzando i messaggi sul cellulare della stessa vittima che è stata descritta come lavoratore autonomo ma senza il rispetto delle norme vigenti sulla sicurezza. Begaj dovrà rispondere anche della mancata formazione di un dipendente "in materia di salute e sicurezza".

Cecchettini venne tempestivamente soccorso e in quel momento era cosciente. Ai militi della Pa di Pitelli giunti sul posto assieme all’automedica, aveva detto che aveva un dolore in mezzo alla schiena. Era stato portato d’urgenza con l’ambulanza, in codice rosso, al Sant’Andrea e quando era arrivato in pronto soccorso era stata subito aperta la shock room. Purtroppo a nulla erano valse le manovre rianimatorie per strapparlo alla morte.

Massimo Benedetti