
Angelo Molinari con la figlia Micaela
La Spezia, 21 maggio 2020 - Un altro pezzo della storia della nostra città chiude i battenti. Lo storico Atelier Molinari di via Prione a breve abbasserà la saracinesca per non rialzarla più. La pandemia non è che l’ultima goccia andata ad aumentare un mare in tempesta per il commercio in genere, negli ultimi anni. Non sarà una chiusura traumatica e nell’immediato, ancora pochi mesi per offrire alle centinaia di affezionati clienti, oltre al solito sorriso, i capi di pellicceria e abbigliamento uomo donna e la nuova collezione sposi 2020.
La pandemia, bloccando le cerimonie, ha causato gravissimi danni economici. A parlarne è Angelo Molinari, uno dei fratelli, l’altro è Giorgio; il terzo, Paolo, è ancora impegnato con successo nella linea antinfortunistica. Dal 1960 in pieno boom economico si trasferirono da via Roma in via Prione per proseguire l ‘attività del papà Egidio. Ma il primo fu il nonno Angelo che ai primi del 1900, scendendo dalle campagne per partecipare ai primi mercatini, iniziò vendendo capi di abbigliamento. Poi dagli anni ’90 entrarono anche le due figlie di Angelo, Micaela e Arianna. Angelo Molinari è anche un grande sportivo, presidente per molti anni del Lerici Sport di pallanuoto, tifosissimo dello Spezia e amico di Gabriele Volpi: l’arrivo del patron lo si deve anche a lui.
Ripercorriamo con Angelo un po' di storia e qualche aneddoto di questi lunghi anni da protagonista. "Oltre ai capi di abbigliamento uomo e donna ci specializzammo in un settore che in quegli anni fu una grande intuizione: la pellicceria. Oggi il settore ha poca ragione di esistere, anche se abbiamo alcuni capi di ultima moda che i nostri clienti stanno ancora cercando. In questi ultimi mesi realizzeremo una vendita, l’ultima per chi vorrà ancora servirsi dei nostri capi, sopratutto le collezioni sposi. Tantissimi avevano prenotato i capi, i matrimoni salteranno nella prossima primavera e forse anche la successiva".
Ci racconti un un aneddoto. "Nel 2015 un ricca donna giapponese di Tokio, in visita in Italia prima delle nozze, a Roma vide un capo da sposa dello stilista austriaco Peter Langner. Noi eravamo gli unici rivenditori in Italia. La signora ci chiamò, rimase alla Spezia 5 giorni e poi tornò in Giappone per le nozze con l’abito da noi confezionato poi su misura. Abbiamo tanti personaggi importanti tra i nostri clienti, non solo alla Spezia e dintorni, per anni abbiamo vestito quasi tutte le spose del Tigullio. Voglio ricordare il giornalista Massimo De Luca e la campionessa di sci Manuela Di Cinta con quale ancora oggi ci sentiamo spesso". E’ stata dura decidere di cessare l’attività? "E’ stata ed è la nostra vita e storia, l'ultima ad arrendersi e capire e stata Micaela, Arianna già da tempo aveva deciso altre strade professionali" Micaela, una scelta dolorosa. "Credo sia una decisione dolorosa ma inevitabile, dopo che anche mia sorella ha deciso di lasciare, mi sono ritrovata da sola, e con il mercato profondamente cambiato. Andare avanti non ha più senso". Cosa ricorderà di bellissimo sopratutto nel mondo delle spose? "Il loro grazie attraverso il sorriso il giorno delle nozze". © RIPRODUZIONE RISERVATA