
I finanzieri foto di archivio
E’ stato rinviato a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta l’imprenditore spezzino sessantenne Michele Maggi. Lo ha disposto ieri mattina il gup Marinella Acerbi accogliendo la richiesta formulata dal pubblico ministero Monica Burani, fissando l’udienza al prossimo 11 novembre. L’indagine della Guardia di finanza della Spezia, diretta dal maggiore Andrea De Gennaro e coordinata dal sostituto procuratore Monica Burani, era scattata subito dopo il fallimento dell’azienda Diesel Center specializzata nel settore della nautica di cui Maggi era amministratore. I militari delle fiamme gialle avevano effettuato un sequestro da 9 milioni di euro complessivi. Una lussuosa villa in Sardegna, a Porto Cervo, dal valore di 2 milioni di euro, una casa in un’altra location “vip“ a Cortina d’Ampezzo da oltre 1 milione, una automobile elettrica Tesla e 250 mila euro in contanti. Nei confronti di Michele Maggi, imprenditore spezzino del settore della nautica. Il provvedimento, era stato firmato dalla giudice per le indagini preliminari Diana Brusacà nell’ambito di una indagine condotta dalla Procura della Spezia sul fallimento dell’azienda che commerciava motori per yacht. L’indagine coordinata dal sostiuto Monica Burani e condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria ha preso in esame conti correnti e una voluminosa documentazione, ascoltando testimoni per ricostruire in maniera approfondita il quadro aziendale. L’ipotesi dell’accusa è distrazione fraudolenta dalle casse societarie di 9 milioni di euro. Le fiamme gialle gli hanno contestato l’artefatta tenuta delle scritture contabili. Maggi è difeso dagli avvocati Daniele Caprara della Spezia e dal collega Angelo De Riso di Milano.
Massimo Merluzzi