Minacce no vax a Bassetti, spezzino nei guai

Citato a giudizio dalla Procura di Genova. L’infettivologo: "Primo tassello di un puzzle che, sono certo, piano piano verrà a completato"

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In prima linea a combattere contro il Covid 19, in ospedale ma anche facendo divulgazione nelle televisioni per illuminare gli italiani sulla portata del fenomeno e sulle contromisure da adottare.

Un tour de force quello del professor Matteo Bassetti - primario del reparto di Infettivologia dell’ospedale San Martino di

Genova - che lo ha sovraesposto fino a subire una raffica di aggressioni verbali dirette e occulte dal fronte No vax.

Ieri la svolta: "E’ stato notificato un rinvio a giudizio sperato e desiderato, tra i tanti che confido arriveranno, per un soggetto della Spezia che, per oltre tre mesi, mi ha molestato e minacciato con messaggi e video sul mio personale numero di cellulare. Uno di quei soggetti che si inserì nella campagna diffamatoria e minatoria nel miei confronti lo scorso autunno, quando il mio numero privato venne pubblicato sui principali canali Telegram legati alla frangia no wax".

Lo annunciato ieri su Facebook.

Bassetti è finalmente "soddisfatto perché vedo i primi frutti della perseveranza e del lavoro che, in questi mesi, abbiamo fatto con il mio avvocato Rachele De Stefanis".

Dalla soddisfazione all’analisi: "Questo è il piccolo tassello di un puzzle che, sono certo, piano piano verrà a completamento. Sempre in questi giorni - aggiunge - sono arrivati anche gli esiti degli accertamenti dattiloscopici sulle lettere recapitatemi in ospedale e presso la mia abitazione e confido anche sull’esito positivo di questo filone".

L’indagine che ieri ha portato al rinvio a giudizio è della Procura di Genova. Top secret le generalità dell’indagato. Questo, seconto fonti Ansa, sarebbe un ultrà dello Spezia. E’ accusato di minacce e molestie. Secondo quanto emerso dalle indagini, da settembre a dicembre dell’anno scorso, aveva mandato messaggi su WhatsApp e video a Bassetti. "Giù le mani dai bambini.. Sempre se tenete alla vostra vita... Siamo pronti a tutto, occhio" e, ancora, "Corrotto", "Ti aspetto". Sono solo alcune delle frasi recapitate. Vana la premura successiva di cancellarle. La Polizia Polizia postale è riuscita a risalire al mittente, chiamato ora a difendersi in giudizio dall’accusa di aver arrecato a Bassetti un danno "ingiusto e grave" agendo con petulanza per biasimevole motivo.