Scatta il rincaro della mensa scolastica a Santo Stefano Magra: costerà 7,20 a pasto, contro i 6 dello scorso anno. Un aumento di cui i rappresentanti di classe parleranno oggi in un incontro organizzato dalla sindaca Paola Sisti, per spiegare alle famiglie le motivazioni della variazione del prezzo. La delibera di giunta in cui venivano ritoccate le tariffe del servizio mensa, è all’albo pretorio dal 15 marzo scorso: nell’atto l’amministrazione comunale spiega come le nuove procedure di approvvigionamento del servizio di refezione che comportano un sostanziale aumento dei costi stessi. La causa? Il rincaro generalizzato dei prezzi delle materie prime e semilavorate: "Riteniamo di dover procedere ad un adeguamento proporzionale e perequativo delle varie fasce quantificato nel 20%", si legge nella delibera, mentre il costo del trasporto viene mantenuto allo stessa tariffa dell’anno scolastico 2023- 2024.
A molte famiglie però la delibera è ‘sfuggita’, benchè fosse di sei mesi fa, così in tanti erano rimasti all’oscuro dell’aumento. "Un rincaro da chiarire – dicono – in quanto si tratta della stessa ditta, a cui è stato prorogato l’appalto, che eroga il medesimo servizio a Luni ma con un costo inferiore, 5 euro a studente". Fuori da palazzo civico, durante l’incontro, resteranno in attesa molti genitori. Sono almeno duecento gli studenti che si fermano a pranzo negli edifici scolastici: per loro un pasto, in base alle fasce di reddito, costerà da un minimo di 2,40 euro per il primo figlio, fino a 7,20 per chi ha un reddito Isee oltre i 20mila euro e per i non residenti. E anche questo ultimo aspetto, la tariffa equiparata per i residenti nella fascia più alta e i non residenti, non piace alle famiglie.