In bicicletta per 24 ore, l'impresa di Matteo Marcheschi per aiutare i disabili

Trentuno ’scalate’ sulla provinciale che da Piè di Costa porta a Tivegna. Così la raccolta fondi per la Lega del Filo d’oro, dalla parte dei disabili

Il 38enne di Follo Matteo Marcheschi durante l’impresa, assistito dagli amici

Il 38enne di Follo Matteo Marcheschi durante l’impresa, assistito dagli amici

La Spezia, 28 giugno 2022 - Non lo hanno fermato né la pioggia e neppure tre forature. Matteo Marcheschi, 38enne di Follo, in sella alla sua bicicletta ha portato a termine con successo l’ennesima sfida di beneficenza: percorrere 31 scalate della provinciale che da Piè di Costa porta a Tivegna, con l’obiettivo di superare un dislivello complessivo di oltre 10mila metri. Una prova durissima – la salita è lunga 4,2 chilometri con una pendenza media del 7,6% e un dislivello di 321 metri – che ha visto il ciclista follese terminare i circa 250 chilometri della prova in poco più di 24 ore: partito alle 17 di venerdì, Marcheschi ha tagliato il traguardo poco oltre le 18 di sabato, festeggiato all’arrivo non solo dai familiari ma anche tanti amici ciclisti e da un intero borgo che ha seguito pedalata dopo pedalata la sua impresa. Tanti anche gli amici che in sella alla propria bicicletta si sono alternati al fianco di Matteo durante le ascese.

Sforzi… benefici, quelli di Matteo, volti a raccogliere fondi per la Lega del Filo d’oro, onlus punto di riferimento in Italia per l’assistenza, l’educazione, la riabilitazione, il recupero e la valorizzazione delle potenzialità residue e il sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Non è stata una prova semplice: oltre alla necessaria resistenza per far fronte a un impegno durato oltre 24 ore, a complicare le cose ci si sono messi il meteo – Matteo non ha avuto a che fare solo col caldo, peraltro ampiamente previsto, ma anche con la pioggia caduta copiosa in bassa Val di Vara nella serata tra venerdì e sabato – e le forature, ben tre, che hanno costretto l’atleta a soste forzate per riparare il tubolare. "Le forature sono intoppi che fanno parte del gioco, forse la pioggia ha portato un po’ di sporco sulla strada – dice Matteo Marcheschi –. La difficoltà più grande è stata senza dubbio la pioggia: quando venerdì sera la pioggia ha cominciato a cadere copiosamente, la scarsa illuminazione della strada e la strada bagnata hanno costituito qualche preoccupazione, soprattutto nell’affrontare le discese per ritornare in pianura. Nonostante le soste forzate, sono comunque riuscito a rimanere nei tempi che mi ero fissato alla vigilia. Non è stato facile neppure sabato pomeriggio, col caldo, ma alla fine ho stretto i denti".

Ad accoglierlo al traguardo, dopo un giorno di pedalata, la famiglia e tanti tivegnini che nell’arco della sfida non hanno mai mancato di far sentire il proprio appoggio: come accaduto durante le ultime ascese, con alcuni abitanti che per sostenerlo da vicino non hanno esitato a seguirlo con un’auto ‘ammiraglia’ improvvisata. Il superamento della sfida è stato poi festeggiato in paese con una sbicchierata, mentre Matteo, recuperate le forze dopo un impegno fisicamente gravoso come quello portato a termine, sta già progettando una nuova sfida di beneficenza a colpi di pedalate. "Qualcosa ho già in mente, e anche quella sarà una bella sfida" conferma Matteo Marcheschi.