Marconi rivive al Museo Navale. Una sala dedicata all’inventore: "Rapporti inscindibili con la Marina"

Pronta a ottobre una nuova area dedicata al genio bolognese che alla Spezia compì le prime sperimentazioni. In mostra Enigma e i nastri originali con i messaggi morse della prima comunicazione radiotelegrafica.

Marconi rivive al Museo Navale. Una sala dedicata all’inventore: "Rapporti inscindibili con la Marina"

Marconi rivive al Museo Navale. Una sala dedicata all’inventore: "Rapporti inscindibili con la Marina"

Una mamma inglese, studi irregolari e la passione per la fisica ma su tutto il forte desiderio di realizzare un’invenzione che potesse "servire a salvare l’umanità". Così, esordisce Bruno Grassi, studioso di radiotelegrafia e radioamatore spezzino, tracciando la figura rivoluzionaria di Guglielmo Marconi al pubblico presente, ieri mattina al Museo Tecnico Navale della Spezia, per la 36° edizione dell’International Marconi Day, la manifestazione che ogni anno unisce via etere i siti storici legati alla vita e all’attività di ricerca dello scienziato bolognese e che, cadendo pochi giorni dopo il 150° anniversario dalla sua nascita avvenuta il 25 Aprile del 1874, la rende ancor più sentita. Un’edizione che ha visto l’allestimento, presso lo storico istituto culturale della Marina in cui è cominciato il restyling della sala "Marconi" pronta il prossimo ottobre, di una stazione radio gestita da radioamatori delle locali sezioni dell’associazione radioamatori italiani, dell’associazione radioamatori marinai d’Italia e del coordinamento stazioni marconiane. Ancora, la presentazione di Enigma, la macchina cifrante usata nella seconda guerra mondiale e dei due nastri originali contenenti i messaggi in alfabeto morse scambiati nella prima comunicazione radiotelegrafica tra terra e mare della storia. "Marconi – sottolinea il direttore Merlini – ebbe un rapporto inscindibile con la Marina Militare e il 17 luglio del 1897 compì la prima prova di trasmissione radio telegrafica da una stazione a terra ad una nave, la corazzata San Martino della Regia Marina, in navigazione, raggiungendo una distanza di quasi 20 kilometri". Un evento suggestivo all’interno di uno spazio altrettanto coinvolgente: "Abbiamo operato una nuova selezione – spiega Desirèe Tommaselli, tenente di vascello e storico dell’arte – per mettere in evidenza ed esporre apparati ancora non conosciuti, cercando di farli dialogare con le foto d’epoca che appartengono al patrimonio della Marina Militare. Useremo infatti le fotografie per questo nuovo allestimento, per creare un ambiente più avvincente attraverso immagini e suoni".

Alma Martina Poggi