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"Madre di tre figli. Non è semplice"

"Madre di tre figli. Non è semplice"

Simona Cima è un’autista di autobus, lavora in Atc e lo fa da ben 22 anni. È la quarta donna ad essere stata assunta in azienda, dopo di lei ne sono state assunte molte altre. Ad oggi sono 17 su 306. Mamma di tre figli, il suo non è solo un mestiere ma una vera passione ereditata in famiglia.

Ci racconti perché guidare per te è una passione?

"Mio papà faceva l’autista di camion. Io ho sempre vissuto in mezzo ai motori. Da bambina pensavo che da grande non sarei riuscita neanche a guidare una macchina, lo vedevo come un traguardo difficilissimo, poi invece, ho preso quella patente e da lì in avanti mi sono sfidata fino a prenderle tutte. L’ultima che ho preso è stata quella della moto, perché per fare l’istruttore di guida e accedere all’esame, dovevo averle tutte".

Da quando hai iniziato a fare l’autista di autobus, 22 anni fa, ad oggi, la reazione che i ‘passeggeri’ hanno, vedendo una donna alla guida è cambiata?

"Ventidue anni fa ti sentivi tanto osservata e non sempre in maniera bonaria. C’era quello che magari faceva il passo indietro sul marciapiede perché ti vedeva arrivare e preferiva passare dietro perché aveva paura che tu non fossi abbastanza in gamba o abbastanza pronta. Gli utenti lo stesso. Una volta, una donna anziana che era salita al capolinea, accortasi della mia presenza alla guida, stupita mi ha chiesto se guidassi io. Chiedendomi se fossi sicura. Nell’autobus, c’erano altre donne che sono insorte contro di lei, c’è stata molta solidarietà femminile. Con gli anni sono entrate altre donne e le cose sono cambiate".

Essere mamma e lavoratrice è difficile?

"Sì, è pesante. Mi rendo conto di non aver il tempo di crescere, lavorativamente parlando. La mamma ha una vita molto più impegnata, i figli vanno seguiti ed è difficile rinunciare a loro per la carriera".