
Gianmatteo Ferretti, autore di ’Trekking col treno tra Val di Magra, 5 Terre e Tigullio’
Un’idea nel segno dell’amore per la natura, dello sport e della mobilità lenta? Detto, fatto: basta aprire il libro di Gianmatteo Ferretti ’Trekking col treno tra Val di Magra, Cinque Terre e Tigullio. 25 escursioni facili senza prendere l’auto’, pubblicato da Edizioni Giacché, che sarà presentato oggi alle 17.30 al Pin al Centro Allende della Spezia, con il patrocinio della sezione locale del Cai.
Ferretti, com’è nato questo libro?
"Sono membro del club dal 2011 e questo mi ha avvicinato al mondo dell’escursionismo, ma si è concretizzata durante gli studi per ottenere l’abilitazione come guida ambientale, che oggi faccio come mestiere. Ogni giorno mi cimentavo in un percorso nuovo e ne tenevo traccia su delle schede, poi un collega mi ha suggerito di creare una pubblicazione e all’editore è piaciuta l’idea. Non avevo mai preso in considerazione di poter scriver qualcosa: è diventata una nuova avventura, ma sono stato bene attento a uscire dal genere classico delle guide".
Indubbiamente c’è il mezzo che la caratterizza. Ma anche altro?
"Ho rotto lo schema, mettendo in primo piano il punto di partenza anziché quello di arrivo, ma non solo: ho considerato anche quelle stazioni dimenticate, minori, da cui in realtà si può partire per intraprendere sentieri bellissimi, come Luni Mare e Arcola. E poi c’è la tecnologia al servizio del lettore-escursionista, con mappe scaricabili con codici Qr: contenuti e tracce dei sentieri tracciati da me, di cui si può fruire con il gps".
E quali sono gli itinerari più particolari?
"Ce ne sono di strani, che una persona non si aspetterebbe di fare mai, come le cascate del Bettigna a Castelnuovo Magra, con un percorso di mulini storici abbandonati, come il molino Soprano e Sottano: sono in disuso da tempo, ma ancora di tutto rispetto, tanto che si possono vedere ancora i macchinari. E in estate, mai perdersi un bagno nel ruscello, in mezzo ad un paesaggio di grande bellezza e con un percorso non difficile".
Ma lei che è del mestiere, si è stupito per qualcosa?
"Per la Donega: un pezzo di sentiero non ancora entrato nella rete escursionistica ligure e perfettamente fruibile, grazie al lavoro dei ragazzi di Manarola, fra il paese e Volastra. È stata recuperata una vecchia via di comunicazione e secondo me è il più bello è spettacolare in zona: è molto esposto, sembra quasi di buttarsi in mare, anche se è stato messo in sicurezza con staccionate di legno e non si corre alcun pericolo. La fine, poi, è suggestiva: nella collina sopra il presepe di Mario Andreoli, una conclusione bellissima per un itinerario che si fa con estremo piacere, suggeritomi da un amico ex fornaio del posto".
Qual è il valore aggiunto del treno?
"Oltre che viaggiare comodamente e senza dover parcheggiare o rischiare di prendere multe, si presta: in Liguria la linea ferroviaria ripercorre parallelamente la linea di costa: non c’è regione in cui fa altrettanto".
Chiara Tenca