Lo sguardo di Telemaco Biografia di Riomaggiore raccontata al castello

In programma oggi alle 18 l’ultima tappa del viaggio del Teatro pubblico Ligure. Il richiamo al pittore dell’800 Signorini e i suoi dipinti su questo angolo di costa.

Dopo la raccolta, viene restituito ad uno dei borghi più amati delle Cinque Terre il racconto di un’identità, singola e collettiva. Arriverà al capolinea oggi alle 18 il viaggio del Teatro Pubblico Ligure "Lo sguardo di Telemaco. Il canto di una città", biografia di Riomaggiore e delle persone che lo abitano. Dal 30 gennaio, data del primo incontro, ha preso il via una raccolta di testimonianze lunga mesi, che ora arriva al capolinea in uno dei luoghi simbolo del paese: il castello. Il titolo scelto per il progetto non è un caso: il Telemaco richiamato è l’artista Signorini, pittore che nell’Ottocento raccontò questo angolo di costa ligure con una serie di dipinti ancora oggi celebrati: la luce di questa parte della regione e dell’Alta Toscana riuscì ad attrarre l’artista, che compì diverse campagne pittoriche insieme al collega Cabianca. Oggi le tele di Telemaco restano preziosa, vivida e bellissima testimonianza: il suo testimone, dalle macchie di colore alla parola, è raccolto dal Teatro Pubblico Ligure, che con il sostegno del Comune di Riomaggiore ha avviato questo viaggio sulla penna di Sergio Maifredi e Massimo Minella, autori del progetto e protagonisti della restituzione pubblica. Il coro è fatto da persone che qui affondano le loro radici: Roberto Bonfiglio, Alessandra Decugis, Claudio Rollandi, Francesco Buttà, Nello Andreoli, Lucio Debatté, Giovanni Debatté, Roberta Pecunia, Nora Petri, Don Matteo, Maria Capellini, Sauro Meini e SP4488 (Guido il pescatore), fotografati da Massimiliano Valle. "Sono storie di uomini e di donne – commenta Minella - che hanno accettato di raccontarsi, mettendosi in gioco e riflettendo sulle loro vite.

"Lo sguardo di Telemaco" è una storia che vive attraverso la voce dei testimoni, un microcosmo che contiene sogni e paure di una piccola comunità e si espande fino a diventare il paradigma del nostro vivere quotidiano". E i temi scaturiti da questo flusso di parole e scambio sono gli stessi che caratterizzano da secoli una terra meravigliosa e difficile come questa. Ricorrono lavoro, fatica, speranze, sogni, amore e fede: humus comune per gli abitanti di Riomaggiore, Manarola e delle frazioni Volastra e Groppo. Vita che si ripercorre, catturata da questo "teatro nomade", spiega Maifredi, direttore artistico del Teatro Pubblico Ligure. "Ci spostiamo, incontriamo storie, occhi, rughe e decifriamo la geografia di una città. Qui - continua - la sensazione è di trovarsi in un microcosmo di confine, tra terra e mare, tra arcaico e moderno, su un crinale tra saggezza antica e polverizzazione data dalla fretta del tempo che viviamo. Quello che ascolteremo sono voci diverse che si fanno coro, come tessere di un mosaico che nell’insieme restituiscono l’immagine nel suo insieme, nella sua unità". Insieme alle parole, si ascolterà la musica dal vivo di Grandi & Fanti.

Chiara Tenca