Tra i più rilevanti premi del panorama teatrale italiano, il Premio Hystrio si articola in differenti sezioni dedicate ai diversi ambiti e talenti della scena. E la rassegna Fuori Luogo, il progetto spezzino ideato da Scarti Centro di produzione teatrale di innovazione – che si sviluppa al Dialma della Spezia e a Sarzana – si è aggiudicata il Premio Hystrio Altre Muse 2024. I Premi Hystrio, giunti alla 33a edizione, saranno assegnati il 22 settembre al Teatro Elfo Puccini di Milano; i vincitori sono stati selezionati dalla giuria composta dai collaboratori, dai redattori e dalla direttrice della rivista Hystrio, Claudia Cannella, che hanno voluto così riconoscere al progetto spezzino di produzione culturale, il grande lavoro orientato al dialogo e alla creazione dei diversi linguaggi delle tante culture che percorrono la società contemporanea, soprattutto attraverso il coinvolgimento attivo degli artisti, del pubblico e del territorio (principalmente dei più giovani), per promuovere ed essere comunità nella diversità.
Nell’assegnare il premio a Fuori Luogo è stato sottolineata l’articolazione del progetto in diverse linee tematiche che vanno dall’ospitalità di spettacoli, alle residenze artistiche, alle produzioni, al lavoro con il pubblico, a progetti d’inclusione con fasce a rischio della società, a progetti di formazione, allo scouting e il sostegno di giovani artisti emergenti, a progetti di ibridazione e dialogo tra le diverse arti del contemporaneo (arti visive, fotografia, nuove tecnologie e altro). Il premio si va ad aggiungere al Premio Radicondoli Anct (Associazione nazionale critici di Teatro) vinto nel 2021 come miglior progetto italiano e la candidatura al Premio Ubu 2017 come Progetto speciale italiano. "Il nostro progetto – spiega Andrea Cerri, presidente degli Scarti – ha avuto ed ha l’ambizione di portare nella periferia di una città di provincia i più importanti artisti della scena internazionale contemporanea, di unire la qualità della proposta con una vocazione d’inclusione, facilitando l’accessibilità e la partecipazione soprattutto dei più giovani e di fasce della cittadinanza tradizionalmente escluse dalla vita culturale".
Marco Magi