L’associazione del soccorso Humanitas di Arcola con un mezzo in meno, la colpa del parco auto rimasto privo di una vettura, risale ad un incidente avvenuto un mese e mezzo fa. Carlo Canese il presidente dell’associazione arcolana, racconta ai nostri microfoni di una situazione assurda, e soprattutto che crea una difficoltà anche nella gestione del soccorso: "Più di 40 giorni fa, una vettura si scontrò, con torto del conducente, contro la nostra ambulanza, e da quel momento la vettura si trova con tutta la fiancata rovinata". Un Incidente che può capitare, ma che in realtà ha portato a non poche grane, il mezzo è ancora utilizzabile sì, ma parzialmente, non per i suoi compiti più urgenti perché un’ambulanza per svolgere la mansione del soccorso, deve essere completamente intatta, all’interno nelle sue dotazioni e apparecchiature e all’esterno, nella carrozzeria, ne va dell’incolumità generale.
L’odissea che racconta Carlo Canese, comincia poco dopo il sinistro, anche se tutto all’inizio sembrava regolare. Il conducente che ha provocato l’incidente aveva fornito i suoi dati, così sembrava essere partita la classica procedura senza alcun intoppo, dopo invece sono iniziati i problemi: "Non riusciamo a percepire il risarcimento – spiega Canese – a causa di problematiche burocratiche che appaiono insormontabili soprattutto dall’estero".
La compagnia assicurativa del responsabile del sinistro infatti è straniera, racconta Canese, precisamente rumena, e i contatti stanno risultando difficoltosi, e soprattutto lunghi nei tempi in quanto l’associazione del soccorso romitese, non può attendere molto per avere di nuovo un mezzo integro e adibirlo finalmente alle sue funzioni.
La situazione attuale è che la Pubblica assistenza Humanitas che ha sede a Romito, resta con cinque mezzi a disposizione, ma operativi totalmente solo quattro perché quello incidentato è usufruibile solo per servizi depotenziati. Canese ha intenzione di rivolgersi alle vie legali per cercare di risolvere e superare al più presto gli ostacoli che la burocrazia rende ancora più giganteschi e poter recuperare un mezzo che adesso manca al servizio della comunità.
Cristina Guala