
Una perdita importante per l’arte spezzina, quella di ieri mattina, privata purtroppo del pittore Renzo Borella. Un grave male alle vie respiratorie, alla fine, se l’è portato via. Classe 1948, dopo la maturità all’Accademia di Carrara, si era iscritto alla facoltà di Architettura, ma la mostra di Henry Moore alla Fortezza Belvedere e il successivo incontro con il grande scultore inglese nella sua villa di Forte dei Marmi, lo indussero a lasciar perdere gli studi, per dedicarsi esclusivamente all’attività più artistica. Così, abbandonati i sogni da architetto nel 1973, si trasferì a Milano per aprire la prima cooperativa di arti visive in Italia: lì fondò, infatti, nel quartiere di Brera, la Coop 77. Sono gli anni in cui il naturalismo astratto di Borella, sfocia in un ambito più concettuale, nel quale lui inizia a interrogarsi sul ruolo della pittura. È intenso il suo impegno espositivo, le sue personali vengono presentate dal critico d’arte Marcello Venturoli, però, nel 1982 decide di tornare nella sua Spezia, per insegnare e per ricoprire anche un ruolo istituzionale: membro della commissione culturale del Comune. Una mostra bellissima, anche alla spezzina galleria Pleiadi, mentre 5 anni dopo fu tra i fondatori dell’associazione culturale L’Arcimboldo, di cui ricoprì la carica di direttore artistico e insegnante, e nel 1992 diede vita all’Officina Botteghe d’Arte facendo confluire lì l’attività di organizzazione e produzione artistica. Di questa, dagli anni 2000 ricordiamo i glifi e le scalfiture (landscapeluche) per abbandonare la bidimensionalità, poi il salto nei cracks, i quadri spezzati che divengono a pieno titolo sculture-installazioni, e la serie di flussi, per quella che lui definiva ‘auto-pittura’. "Borella confermò nel 2017 la sua identità di pittore aperto alla sperimentazione, sostenuta da un esigente progetto mentale e materiale – commenta commosso il critico Valerio P. Cremolini - con le due mostre in contemporanea ‘Nuvolario’ e ‘Impluvia’, rispettivamente alla Palazzina della Arti e nella inconsueta Galleria antiaerea di Quintino Sella, strettamente affini per l’originalità dell’allestimento". Curatrice della mostra nella sede museale, fu Marzia Ratti: "Sapeva interrogare l’arte e la pittura – commenta con emozione - forzandole alle domande della ricerca del loro senso profondo in rapporto alla condizione esistenziale e all’attualità del contesto".
Proprio I funerali di Renzo Borella, che lascia nella disperazione la moglie Silvia e l’adorata figlia Cecilia, saranno celebrati domani alle 14.30, nella chiesa di San Francesco a Sarzana. Ai familiari le più sentite condoglianze da parte de ‘La Nazione’.
Marco Magi