
L’Archivio di Stato cresce Trasloco agli inizi del 2024
LA SPEZIA
Fra meno di un anno l’Archivio di Stato della Spezia riuscirà finalmente a trasferirsi in una sede meno disagiata ed angusta di quella attuale di via Galvani 21, a Valdellora. Una notizia positiva, anche se il disegno in fase di ultimazione non risolverà del tutto i problemi logistici degli uffici e dello sterminato patrimonio documentario in essi custodito. Il "nuovo" Archivio si trasferirà in zona sicuramente più centrale, quale quella della palazzina di via Roma angolo via Garibaldi, poco distante dalla stazione ferroviaria e dalle maggiori strutture museali cittadine. Sede sicuramente più consona alle esigenze di fruizione dell’Archivio anche se logisticamente insufficiente, forse, ad ospitare tutto il materiale. Saranno invece risolti i problemi di sicurezza, che erano i più impellenti, per esempio in caso di emergenze sismiche, essendo i locali ubicati al piano terreno di un grosso condominio che già aveva ospitato l’Istituto per geometri. La notizia dell’imminente trasloco, resa possibile da un ulteriore stanziamento del Ministero della Cultura, è stata comunicata l’altra mattina in aula alla Camera dal sottosegretario Vittorio Sgarbi con la risposta a un’ interrogazione dell’onorevole Andrea Orlando che si era fatto carico di segnalare la precarietà dell’attuale sistemazione e dei ritardi nel trasferimento rispetto ai tempi originariamente previsti. In merito al rallentamento dei lavori il Governo ha assicurato che entro il primo trimestre del 2024 l’intervento sarà completato, dopo una sospensione dovuta – è stato chiarito – a imprevisti tecnici che hanno richiesto ulteriore tempo. "Quanto alle risorse – fa sapere lo stesso Orlando – oltre al milione e 500mila euro dell’importo complessivo dell’opera aggiudicata, sono stati concessi ulteriori 450mila euro indispensabili al completamento, all’allestimento, alla dotazione informatica e al trasferimento dell’archivio nella nuova sede, che potrà ospitare 4.500 metri lineari di documentazione in grado di accogliere, secondo il Governo, gli attuali 2.000 metri lineari dell’archivio di Stato".
Tutto risolto, allora? Non proprio. "Nella replica – spiega ancora Orlando – mi sono detto soddisfatto per l’impegno assunto per la conclusione dei lavori e per le risorse aggiuntive. Ho manifestato invece insoddisfazione per la risposta riguardante l’individuazione di nuovi spazi che, secondo quanto riferito dal sottosegretario, non sarebbero necessari. Infatti ho sottolineato come il vasto patrimonio di cui dispone l’Archivio di Stato della Spezia potrebbe essere adeguatamente valorizzato anche in sinergia con il Museo navale, utilizzando uno dei compendi non più funzionali alle attività della Marina Militare". In effetti il parlamentare spezzino (pd) ha richiamato le molte strutture della Marina presenti in città non più utilizzate, e in questo ambito ha detto che "si potrebbe riflettere su un Museo della Marina militare, nel cui ambito si potrebbe dare una sistemazione migliore anche al Museo navale oggi ospitato in locali angusti". Magari utilizzando, nel contesto di un progetto più ambizioso, una parte della disponibilità dell’archivio qualora si decidesse per un riuso degli spazi non più utilizzati dalla Marina.
Franco Antola