REDAZIONE LA SPEZIA

L’addio di Volpi: "Il club è in ottime mani"

L’ormai ex patron sottolinea di aver venduto "a persone di grande serietà e affidabilità. Il ‘Ferdeghini’ sarà dato in affitto"

Ai microfoni de La Nazione, l’ormai ex patron dello Spezia Gabriele Volpi ha spiegato i motivi del suo addio. Il suo è un commiato da vincitore, avendo ceduto il club in Serie A, dopo averlo prelevato in Serie D, a persone dalla forza economica importante quali sono i Platek.

Signor Volpi, i motivi del suo addio allo Spezia dopo tanti anni di reggenza del club bianco?

"Premetto che, com’è noto, vivo e lavoro prevalentemente in Africa, vengo raramente in Italia, non ho dunque mai seguito l’aspetto gestionale dello Spezia. Lo scopo della nostra holding è sempre stato quello di dare il supporto finanziario al club bianco. Con l’approdo in Serie A abbiamo ragionato sulla possibilità di trovare un gruppo più importante del nostro a cui cedere la società. Fiorani si è preso questo impegno e dopo aver condotto una trattativa molto seria siamo arrivati alla cessione del club alla famiglia Platek. Ci tenevo a trovare un gruppo molto valido e affidabile come quello rappresentato dalla famiglia Platek. I nuovi proprietari dello Spezia sono persone di grande serietà e affidabilità, molto interessati al calcio e, soprattutto, con una grande stabilità dal punto di vista economico".

Un passaggio societario che presuppone una crescita dello Spezia dal punto di vista sportivo?

"La conquista della Serie A, anche avvenuta con un po’ di fortuna, è stato motivo di grande soddisfazione per il sottoscritto. Non era facile per lo Spezia approdare nella massima Serie, ci siamo riusciti. A quel punto ci siamo chiesti cosa fare per dare un futuro migliore al club e abbiamo deciso di cercare un gruppo con maggiore disponibilità dedicata al calcio del nostro e lo abbiamo individuato, appunto, nella famiglia Platek".

Il legame con Spezia?

"Resta intatto. Il centro sportivo ‘Ferdeghini’, che sappiamo ha una valenza sociale ed è costato quindici milioni, lo affitteremo al gruppo Platek e, a breve, apriremo un ristorante in piazza del Bastione, uno dei quarantacinque che il nostro gruppo ha aperto nell’ambito della diversificazione delle nostre attività. In aggiunta aiuteremo i neo proprietari americani a trovare un ambientamento nello Spezia".

Perché non è rimasto nello Spezia con almeno il dieci per cento delle quote?

"Nella nostra strategia aziendale non interessa avere la minoranza delle quote: o il cinquantuno per cento o niente".

Fabio Bernardini