La tragedia della Cenci allo Shelley

Alinghieri regista dell’opera scritta nel 1819 e ispirata alla vita di Beatrice, condannata a morte per parricidio

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L’ispirazione per la tragedia, liberamente tratta dalla vita di Beatrice Cenci, arrivò a Shelley dopo aver visto il ritratto della donna effettuato da Guido Reni. ‘The Cenci’ (I Cenci), di scena stasera al Parco Shelley alle 21.15 – con ingresso gratuito –, è un’opera in versi scritta dall’autore nell’estate del 1819, ed ambientata nella Roma del 1599, che racconta di una giovane donna condannata a morte per parricidio durante il pontificato di Clemente VIII. ‘I Cenci’ è la storia di una famiglia, una storia che scuote da dentro e che costringe a confrontarsi con le parti più oscure della mente umana. Un incubo letterario che porta lo spettatore a guardarsi dentro fino a cercare lo scorpione più intimo. Prodotta dall’associazione culturale Gli Scarti e nato da un’idea di Carla Sanguineti e Roberto Alinghieri – che è anche regista della rappresentazione – la messa in scena rientra nell’ambito delle celebrazioni per i duecento anni dalla morte del poeta romantico per eccellenza che proprio a Villa Magni, adiacente al Parco Shelley, visse gli ultimi mesi della sua vita. Il celebre dramma, tradotto dallo stesso Alinghieri in una versione ridotta, viene presentato come un racconto diretto dalla sapiente voce di Carla Sanguineti, presidente dell’associazione ‘Amiche e Amici di Mary Shelley’, che guiderà lo spettatore alla comprensione e lettura dell’opera molto complessa per essere rappresentata nella sua interezza e vede come interpreti Enrico Casale nei panni di Shelley, Chiara De Carolis come Beatrice Cenci, Barbara Raggi come Lucrezia Cenci e Roberto Alinghieri il capofamiglia Francesco Cenci.