La sfida del porto green Piani al passo e incognite

Sommariva: "Progetti nei tempi dovuti per l’acquisizione dei fondi del Pnrr". Il viceministro Rixi elogia il dinamismo. Ma c’è il nodo delle rinnovabili.

La sfida del porto green  Piani al passo e incognite

La sfida del porto green Piani al passo e incognite

I progetti per il cold ironing nelle banchine del porto spezzino viaggiano spediti, nel rispetto dei tempi per aggiudicazione dei fondi connessi al Pnrr, con grande impegno dell’associazione temporanea d’imprese - guidata da Mont-Ele - che ha vinto l’appalto-pacchetto, che comprende anche l’esecuzione dei lavori infrastrutturali. Obiettivi: realizzare entro la fine del 2024 le opere per fornire di elettricità le navi da crociera all’ormeggio del molo Garibaldi (in gioco 8,5 milioni di euro, di cui 5,5 dal fondo complementare al Pnrr, gli altri in carico di Adsp) e portare a compimento a metà del 2025 le opere per erogare energia alle navi portacontainer (13 milioni preventivati, di cui 12 dal fondo complementare, il resto da coprire con fondi interni). Il dato è emerso ieri a Seafuture, veicolato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Sommariva, nell’ambito di un convegno dedicato che, sul punto, si è risolto in un elogio del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi all’ente di via del molo per la lena con cui ha lavorato e lavora per la sfida green e per agguantare il treno in corsa del fondo complementare al Pnrr. Da parte del rappresentante di Mont–ele, Fabio Brunetti, l’ assicurazione sulla praticabilità, nei tempi auspicati, dei lavori al molo Garibaldi e al molo Fornelli, al netto dell’evoluzione della partita sul terzo bacino, con i moli ancora da realizzare, nel gioco ad incastri con dragaggi e appalti da bandire dai concessionari Lsct e Tdg. Sullo sfondo altri nodi: uno generale, quello delle ’fonti’ a cui attingere per portare energia elettrica in porto. Il gestore della rete, Terna, è pronto a fare la sua parte per l’infrastrutturazione dedicata e, comunque, complessa. Ma se l’elettricità sarà derivata da fonti fossili, al netto dell’eliminazione dei fumi dalle navi all’ormeggio alla Spezia, il beneficio resterà solo locale e non è questo il solo obiettivo che presiede alle grandi manovre nazionali per il cold ironing per le quali la posta in gioco è la lotta ai cambiamenti climatici.

Quello della fruibilità ’esterna’ delle energie rinnovabili per alimentare le navi all’ormeggio non è il solo nodo da sciogliere in porto alla Spezia (e altrove). C’è, infatti, anche quello delle incertezze sulla prospettiva dei propositi di Adsp di produrre in proprio idrogeno verde attraverso impianti fotovoltaici e impianti per l’elettrolisi: "Il ministero dell’ambiente ha solo sommariamente avallato, un anno e mezzo fa, il progetto per poi rallentare sul piano dell’aggiudicazione dei fondi sotto la spada dei Damocle dell’Ue in tema di aiuti di Stato" ha lamentato Sommariva, temendo che siano tarpare le ali al processo virtuoso.

Corrado Ricci