
di Chiara Tenca
La sua scrivania, nell’ufficio a palazzo civico, potrebbe essere la perfetta metafora della missione di un sindaco: una cascata di fascicoli, uno sopra l’altro, che fanno riferimento a una moltitudine di questioni da affrontare. E poi, ci sono le segnalazioni e le telefonate che arrivano, mentre ci ospita per questa intervista: un filo diretto con la città, per intervenire, valutare, programmare. Pierluigi Peracchini proverà a proseguire il suo mandato: a febbraio è stato ufficialmente designato come candidato ufficiale del centrodestra, nel nome della ’realpoliti che ha placato definitivamente la maretta nella coalizione. Accordo ulteriormente suggellato dal recente incontro elettorale genovese in cui è stato immortalato accanto a Matteo Salvini a Palazzo della Meridiana: pace fatta, insomma. E ora si corre.
Sindaco, la campagna elettorale entra nel vivo. Punta alla vittoria al primo turno?
"Dipenderà dagli spezzini: abbiamo lavorato per aver il consenso della maggioranza di loro, è un auspicio che premierebbe l’immenso lavoro fatto".
Sarà la stessa squadra? Ci saranno conseguenze dopo il quasi scisma prima della ricomposizione?
"Trovo prematuro parlare di queste cose: l’importante è fare squadra per il bene della città e dei cittadini e trovare le figure migliori al posto giusto, una cosa che però viene dopo".
I suoi avversari l’hanno accusata di non aver visione: cosa risponde?
"Chi è cieco non si può obbligare a vedere: abbiamo trovato una città amministrata dalle sinistre senza visione, sommersa dai rifiuti, insicura, senza un futuro. Inoltre, e ci tengo a sottolinearlo, abbiamo lavorato negli anni della pandemia, incessantemente, ma facendo fronte ad una situazione eccezionale. L’abbiamo ripulita e messa in sicurezza, abbiamo dato una visione che riguarda non solo il mondo del lavoro, con il Miglio Blu. E ci sono fatti storici, come la Calata Paita che torna alla città dopo 131 anni, la chiusura della centrale a carbone dopo 61 anni, dieci chilometri di fognature, un impianto di depurazione nuovo, 22 filobus che entreranno in funzione in centro città, l’accordo per utilizzare un carburante cinque volte più pulito per le navi da crociera. Questa è una visione di grande sviluppo compatibile con l’ambiente e le nostre bellezze e la valorizzazione loro e della nostra storia, come nel caso del progetto ’La Spezia Forte’: i nostri uffici pubblici lavorano quattro volte più che in passato. Se non è una visione questa…".
Una delle questioni che stanno più a cuore ai cittadini è la sanità: come migliorarla?
"Questo è un tema regionale, che non deve esser strumentalizzato politicamente: tutti noi siamo pazienti e utenti. In ogni caso, nel 2017 la nostra Asl era 100esima in Italia secondo Il Sole 24 ore. E finalmente esce il bando per l’ospedale che da tanto aspettavamo, quindi serve solo rimboccarsi le maniche e dire grazie a medici, infermieri, Oss e ai volontari che ogni giorno danno il massimo per la nostra vita. Nessuno ha la bacchetta magica e se qualcuno si illude che votando in Comune si risolvano i problemi della sanità, ignora le cose. È un percorso lungo, da oltre vent’anni la mobilità passiva della nostra Asl è di circa 50 milioni di euro, un’enormità su un bilancio di 400. Ora serve che la politica stia fuori dalla sanità perché ha fatto solo danni, e che i dirigenti si prendano le loro responsabilità e assumano i migliori. È talmente delicato questo tema che il Governo l’ha inserito in una delle sei linee del Pnrr. Per me resta fondamentale la libertà di cura".
Altro tema molto sentito in città è quello della Palmaria, che esula dalla sua competenza territoriale, ma è spia della quasi impossibilità di fruire del proprio mare per gli spezzini. Che cosa ha da dire a proposito?
"Le sinistre hanno cancellato i borghi marinari, ad eccezione di Cadimare: un’eredità pesantissima che grava su figli e nipoti dovuta all’idea di costruire il porto nella città, di cui paghiamo il prezzo. Cerchiamo di migliorare questa situazione da un punto di vista ambientale e della qualità della vita".
Si sente sempre dire che la Liguria è una regione di vecchi, ma perché non parlare di giovani?
"Le risposte verso di loro sono nei nuclei della città: nautica, porto commerciale, industria della difesa e arsenale, polo della formazione, che attira 1200 ragazzi, investimenti nelle scuole, anche a livello di messa in sicurezza, in cui la sinistra si era dimenticata di investire. Oltre a questo, anche spettacoli, divertimenti, sport, con strutture come lo skate e il bike park, il Montagna, le nuove palestre e i grandi eventi sportivi".
Secondo lei è aumentato il peso di Spezia in Liguria, tradizionalmente Genovacentrica?
"La città ha un peso rilevante: lo dimostrano i tanti finanziamenti per le opere pubbliche e il Miglio Blu. Valore aggiunto lo dà la coalizione sul territorio, in cui ci presentiamo in modo compatto e unito con sette liste, di cui due civiche".
Cosa farà se sarà rieletto?
"Lanciare la città del futuro, con nuovo fronte a mare, tunnel in viale Italia con i parcheggi, completare il recupero della sua identità e della sua storia, portare lavoro con il Miglio Blu, che avrà conseguenze sulle risposte occupazionali, completare il Waterfront, la stazione crocieristica, la Variante Aurelia ed il nuovo ospedale, investire sui quartieri, esaltare la bellezza del centro storico, che deve diventare centro commerciale a cielo aperto, puntare su feste, estate, rendere La Spezia pulita e sicura, bella da vivere come già la stiamo rendendo, ampliare le isole ecologiche, passando da un’utenza di 90mila persone a fronte delle 65mila attuali, aumentare le telecamere da 200 a 300 e verificare cosa poter fare nell’area Enel, che lo ricordo è di loro proprietà: ci sono in ballo piani per investire su idrogeno verde e produrre da fonti rinnovabili. Inoltre, voglio aumentare la differenziata, portandola dall’80 al 90%, arrivare a 32 chilometri di piste ciclabili tra riqualificazione e nuovi tracciati, e continuare con il lavoro fatto su case popolari e animali. Infine, ci sarà la riqualificazione del borgo di Cadimare".
Peracchini, che voto si dà, come sindaco?
"Non mi do un voto. Quello, dovranno darmelo gli elettori il 12 giugno".