REDAZIONE LA SPEZIA

"La pineta costeggiava la spiaggia Poi negli anni ’70 la lottizzazione"

"Marinella è solo un lontano ricordo di com’è nata negli anni del dopoguerra. Di come me la ricordo io", così racconta Fiammetta Gemmi, seduta a un tavolo della sua pasticceria, storico locale di Sarzana, di cui è proprietaria e prima di lei suo padre. Il pomeriggio sta volgendo verso la sera, il tempo si rilassa e si fa sospeso, permettendo di riavvolgere il nastro dei ricordi. "A Marinella c’era una magnifica pineta– racconta –. Una spiaggia con le dune dove vi erano tre o quattro stabilimenti, dal Parmignola alla Turbina, che non esisteva, o meglio esisteva come meccanismo per irrigare i campi della fattoria". Pochi tratti veloci che dipingono visioni di straordinaria bellezza con una foce del Magra in parte navigabile, le montagne e una grandissima pineta che “addirittura copriva il cielo”. Erano gli anni ’50, "la corriera ci scendeva all’altezza del Parmignola, prima del paese e a piedi raggiungevamo il mare. Attraversavamo la pineta che per noi bambini era infinitamente grande, prima di sbucare sulla spiaggia. Lì c’erano alcuni stabilimenti che anche oggi sono rimasti: lo Zena, il Tritone e Roma. C’era la colonia Olivetti che a quel tempo si chiamava Caritas Ambrosiana, dove venivano i ragazzi delle famiglie bisognose di Milano e vi trascorrevano l’estate". Poi nel 1970 il cambiamento e la lottizzazione: "E’ stata abbattuta la pineta che si trovava dove oggi sorgono le case. Avendo costruito sulla spiaggia, abbiamo compromesso in maniera grave il litorale. Marinella ha iniziato a decadere dal punto di vista balneare. È vero, alcuni hanno comprato la casa e ancora oggi vengono al mare qui, ma si trovano di fronte una realtà ambientale molto diversa da quella che Marinella poteva essere".

Non tutto sembra perduto: "Ora con questi nuovi investimenti alcuni operatori balneari hanno migliorato i chioschi. Il mare è più pulito, l’arenile si è ingrandito. Marinella ha una potenzialità importante. Certo, non c’è da perdere più tempo, c’è da investire perché il mare è una ricchezza. Cinque km (da Sarzana) non sono nulla, si possono raggiungere anche in motorino o in bicicletta ma non abbiamo una strada adeguata, manca l’illuminazione, di sera il vialone di Marinella è pericoloso, bisogna che queste cose vengano risolte".

Maria Cristina Sabatini