La mano tesa. Gli Scarti pronti a condividere i propri spazi

La disponibilità di Andrea Cerri nell’ipotesi che l’attuale sede debba essere abbandonata .

La mano tesa. Gli Scarti pronti  a condividere i propri spazi

La mano tesa. Gli Scarti pronti a condividere i propri spazi

Una mobilitazione spontanea quella arrivata ieri a Palazzo Civico, frutto di una passaparola silenzioso, che ha sorpreso per i numeri espressi anche coloro che ne sono stati protagonisti. "Vedere così tanta gente – ha detto Silvano Andreini, il gestore del Nuovo – è qualcosa che mi commuove profondamente. una partecipazione così grande è già un atto politico, il più importante. Qualcosa che magari non potrà incidere direttamente ma che offre di per sé una risposta oltremodo significativa".

Nelle scorse settimane gli attestati di stima erano stati molti, così come i messaggi di vicinanza, ma la materializzazione in carne ed ossa di così tante persone ha un effetto ancora maggiore, che lo motiva a non arrendersi. Accanto a lui e all’Associazione ’’Film Club Pietro Germi - Cinema il Nuovo” si è schierato con forza il mondo della scuola, con cui il cinema collabora da tempo. Il personale del Cappellini Sauro ha sottoscritto una petizione di oltre cento firme "perchè non venga meno un luogo prezioso per le sinergie culturali che riesce ad intessere anche con la didattica" e testimonianze analoghe sono arrivate da professori e insegnanti di ogni ordine e grado. "Ho portato diverse classi - racconta Marco Cattauruzza, docente al Chiodo - al Nuovo per vedere dei film che potessero essere un complemento a quanto studiato in aula. Ho sempre trovato in Silvano Andreini un alleato fenomenale e disponibile, capace di portare, attraverso le sue parole di introduzione alla visione prima e di lettura filmica dopo, i ragazzi a riflettere su temi importanti e complessi".

La strada per salvare il Nuovo appare in salita ma Andrea Cerri, leader della Compagnia teatrale degli Scarti, importante presidio culturale del territorio, è sicuro che in ogni caso quell’esperienza non morirà. "Io e tutta la mia associazione – dichiara – siamo pronti a fare tutto il possibile. Nella sciagurata ipotesi che la sede di via Colombo debba essere abbandonata siamo pronti a condividere i nostri spazi".

VCG