Itticoltura, stop alla concessione. Rimozione dell’impianto entro l’anno

Le Grazie, decisione dell’Autorità di sistema portuale. Regione Liguria punta sulla struttura off-shore

Itticoltura, stop alla concessione. Rimozione dell’impianto entro l’anno

Itticoltura, stop alla concessione. Rimozione dell’impianto entro l’anno

Otto mesi di tempo per cessare l’attività, rimuovere le strutture e restituire lo specchio acqueo. È quanto deciso dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale in merito alla concessione Piscicoltura Portovenere, l’azienda di itticoltura delle Grazie la cui attività è destinata a essere delocalizzata. Ieri, l’Organismo di Partenariato della risorsa mare e il Comitato di gestione dell’ente di via del Molo hanno dato il proprio assenso sullo stop alla concessione, rinnovata fino alla fine dell’anno ma solo al fine di rimuovere l’impianto e rimettere in pristino lo specchio acqueo occupato in concessione. Una decisione, quella di rimuovere l’impianto dove lavorano una decina di persone, presa sulla base di due circostanze: il niet posto dal Comune di Porto Venere, secondo cui il mantenimento dell’impianto di itticoltura non risulta compatibile sotto il profilo urbanistico con i piani comunali vigenti, ma soprattutto il progetto ’Atlante del Mare’ portato avanti da Regione Liguria, che si propone di avviare sperimentazioni di impianti di itticoltura off-shore. Nei mesi scorsi è stata individuata l’area in cui potrebbe sorgere il nuovo impianto, e sono in corso di approfondimento gli studi su particolari gabbie in grado di tenere botta agli eventi meteo marini particolarmente intesi, dopo che i primi studi avevano evidenziato problematiche in ordine alla tenuta delle gabbie in presenza di moti ondosi particolarmente rilevanti. L’obiettivo, anche nell’ottica della salvaguardia occupazionale, è quello di garantire una certa continuità operativa tra la chiusura dell’impianto delle Grazie e l’apertura della nuova struttura off-shore. In questa direzione l’incontro che si terrà fra pochi giorni tra rappresentanti dell’Autorità di sistema portuale, della Regione e della società per capire se il privato è disponibile a partecipare al progetto sperimentale, con l’Ap che nelle riunioni di ieri ha annunciato di lavorare per garantire la continuità occupazionale dei lavoratori dello stabilimento. La società di itticoltura in questi mesi non ha proceduto alla semina degli avannotti, ma si sta limitando a smaltire il pesce presente nelle gabbie, a seconda delle richieste del mercato. "Apprezziamo l’impegno che si è presa l’Autorità di sistema portuale, in continuità con gli impegni precedenti a salvaguardia dell’occupazione: un tassello importante, vista anche la professionalità degli operatori e sopratutto in un’ottica di valorizzazione del settore, che è appunto al centro della progettazione di Regione Liguria" spiega il segretario di Uiltrasporti, Marco Furletti.

Matteo Marcello