REDAZIONE LA SPEZIA

Investì con l’auto il vicino di casa: tentato omicidio Ottantenne condannato a quattro anni e otto mesi

L’imputato aveva sempre sostenuto che l’investimento fu accidentale. Per il pubblico ministero Elisa Loris, invece, la manovra dell’auto fu ispirata da una volontà offensiva, tanto da giustificare l’accusa di tentato omicidio. E la tesi è stata accolta ieri dal collegio presieduto da Marta Perazzo, con giudici a latere Gianfranco Petralia e Marinella Acerbi. Mario Chersulich, 81 anni, è stato condannato a quattro anni e otto mesi per tentato omicidio. Alla guida di una Fiat Sedici, avrebbe ’puntato’ la vittima di 49 anni che stava lavorando a bordo strada, centrandola con la parte anteriore destra dell’auto e facendola cadere in un’area piena di piante di rovo. Secondo l’accusa, quando l’uomo si era rialzato, venne nuovamente colpito dall’auto perché il conducente aveva ingranato la retromarcia e si era scagliato ancora contro di lui, travolgendolo e facendolo sbalzare sul parabrezza e poi a terra. L’impatto fu così violento che aveva provocato l’introflessione del parafango e e la rottura a ragnatela del parabrezza.

Il 49enne aveva riportato ferite gravi con la frattura dello sterno e delle ossa nasali, l’inclinazione di alcune costole, trauma cranico e agli altri inferiori, con prognosi superiore ai 40 giorni. Non solo, sportosi dal finestrino, avrebbe esclamato la frase: "Non ti preoccupare, tanto prima o poi ti ammazzo".

I fatti risalgono al 20 marzo 2018 ed erano accaduti in via Viano. La parte lesa è il vicino di casa, che in precedenza era stato a sua volta condannato a due anni e otto mesi perché ritenuto responsabile dell’incendio che danneggiò gravemente l’abitazione di Chersulich, il 26 maggio 2015, lo stesso giorno in cui era stato citato in tribunale per aver calunniato Chersulich.

La parte lesa si è costituto in giudizio attraverso l’avvocato di fiducia Alessandro Silvestri, il quale ha fatto leva sulla testimonianza di uno dei poliziotti intervenuti, che aveva trascorsi alla polstrada, per ricostruire la dinamica dell’investimento. Chersulich, difeso dall’avvocato di fiducia Riccardo Balatri, si è sempre proclamato innocente.

Massimo Benedetti