FABIO BERNARDINI
Cronaca

Inversione di rotta con l’arrivo di D’Angelo. I numeri dello Spezia fanno meno paura

Ma il percorso che porta alla salvezza diretta è ancora lunghissimo, lo attestano i risultati sorprendenti delle dirette concorrenti .

Inversione di rotta con l’arrivo di D’Angelo. I numeri dello Spezia fanno meno paura

Inversione di rotta con l’arrivo di D’Angelo. I numeri dello Spezia fanno meno paura

Sei punti in quattro gare per una media di 1,5 punti a partita, quattro gol realizzati, altrettanti quelli subiti, ridotto il gap con la salvezza diretta da tre (tanti erano alla 13° giornata) a uno. I numeri di mister Luca D’Angelo, dal suo arrivo sulla panchina dello Spezia, certificano l’inversione di rotta da lui impressa alla squadra aquilotta. Alla 13° giornata, dopo il 2 a 2 interno con la Ternana che costò la panchina ad Alvini, Antonucci & C. avevano accumulato la miseria di dieci punti, con una media punti da retrocessione diretta di 0,76. Un trend negativo, aggravato dai soli dieci gol realizzati e dai diciotto incassati, fortunatamente interrotto con l’avvento del tecnico abruzzese che ha scongiurato il passaggio a un punto di non ritorno. Beninteso il percorso che porta alla salvezza diretta è ancora lunghissimo e irto di ostacoli durissimi, lo attestano i risultati sorprendenti delle dirette concorrenti che non hanno permesso di capitalizzare al meglio il successo dei bianchi contro il Bari. Ma, di sicuro, con la ‘cura’ bastone e carota di D’Angelo, lo Spezia è tornato in corsa invertendo una spirale negativa che faceva presagire esiti nefasti con largo anticipo. Il tecnico di Pescara pare ripercorrere la strada che intraprese lo scorso anno al Pisa, raccolto alla sesta giornata al penultimo posto in classifica con soli due punti e trascinato alla soglia dei playoff, addirittura collezionando quattordici risultati utili consecutivi.

A Spezia l’’Omone’ dal linguaggio schietto e mai banale, sta cercando di ripetere quell’impresa fornendo ai giocatori e all’ambiente gli unici input vincenti da seguire in questi frangenti: serenità, fiducia, compattezza, decisionismo - il monito "Chi non reggerà le pressioni lo accomoderemo educatamente alla porta" è già un cult -, semplicità tattica e pragmatismo. Il mister abruzzese, pur sollecitando alla società i necessari e imprescindibili rinforzi - le priorità sul mercato, con la ventilata cessione di Moutinho e il ritorno di Moro a Sassuolo, sono un difensore sinistro e un attaccante di peso da affiancare a Pio Esposito e, a seguire, un centrocampista visto il probabile addio di Ekdal -, ha ridato forza e coraggio ad una rosa da lui stessa definita di buon livello, rivitalizzando giocatori importanti come Salvatore Esposito, Cassata, Zurkowski, Elia, puntando con forza sulla ‘vecchia guardia’ (Zoet, Verde, Amian, Nikolaou, Hristov), facendo perno sui ‘cardini’ Bandinelli e Kouda. Il diktat è sempre lo stesso del primo giorno: rialzare la testa con umiltà, grinta e coraggio.

Qualità imprescindibili da mettere in campo a Cittadella, sabato prossimo, magari centrando la terza vittoria consecutiva che in riva al Golfo manca dai tempi di mister Motta, allorquando Gyasi & C., nel gennaio 2022, riuscirono a vincere contro il Genoa a Marassi, il Milan a San Siro e la Sampdoria al ‘Picco’. Bei tempi, rimembrati con nostalgia e amarezza se si pensa che il tecnico italo-brasiliano, autore di un autentico miracolo nel 2022 e ora non a caso quarto in classifica in Serie A, venne incredibilmente non confermato dal club bianco. Da lì in poi un declino nei risultati sportivi che si spera mister D’Angelo possa arginare definitivamente.