
Un infermiere impegnato nell’assistenza domiciliare dei pazienti con difficoltà (foto di repertorio)
La Spezia, 11 giugno 2025 – Morsa dal cane mentre presta assistenza domiciliare a un anziano. Protagonista della vicenda è un’infermiera spezzina che, a distanza di qualche anno dall’episodio, è riuscita a farsi riconoscere dal tribunale civile della Spezia il pagamento di un risarcimento da parte delle figlie del padrone dell’animale.
I fatti risalgono all’agosto di dieci anni fa, quando la donna, che si trovava presso l’abitazione di un paziente per eseguire la prevista medicazione giornaliera, è stata morsa da un bassotto di proprietà di una delle figlie dell’uomo. Nel dettaglio, secondo quanto emerso dal dibattimento, l’infermiera si sarebbe avvicinata a una delle figlie, che aveva in braccio il cane, allo scopo di salutarla, quando sarebbe stata aggredita dal cane stesso che, slanciatosi improvvisamente verso di lei, l’ha morsa al volto, provocandole ferite profonde al naso che hanno reso necessario il ricorso al pronto soccorso dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. L’infermiera, dopo le cure, assistita dall’avvocato Vincenzo Macera ha bussato al tribunale civile della Spezia per chiedere di condannare le due donne al risarcimento dei danni.
Nei giorni scorsi la sentenza del giudice Nella Mori, che ha condannato le due donne a pagare all’infermiera 8.117,75 euro per il danno non patrimoniale, e 4260 euro di spese legali. Allo stesso modo ha condannato la compagnia di assicurazione, chiamata in causa dalle due donne, a tenere indenni le stesse dalle spese per risarcimento danni e spese legali, oltre alle spese legali sostenute in proprio dalle due donne. Per il giudice l’episodio sarebbe stato “prevenibile in quanto sarebbe bastato che avessero tempestivamente diffidato l’ospite dall’avvicinarsi al cane”.