
Irene Grazia, 24 anni, infermiera precaria
La Spezia, 7 giugno 2020 - Irene Grazia, 24 anni, residente ad Aulla, da una dozzina di giorni ha potuto abbracciare i suoi cari. Una grande gioia dopo un mese di isolamento (in un Bed and Breakfast convenzionato con l’Asl di Massa) perché positiva al Covid 19. Le condizioni di salute non sono ancora ottimali: il cuore batte forte alla minima fatica. C’è bisogno di accertamenti. Ma lei non vede l’ora di tornare a lavorare, là dove è stata contagiata: in ospedale. Una storia di angoscia ma anche di passione per il lavoro quella incarnata dalla giovane infermiera che – fresca della laurea in scienze infermieristiche conseguita alla Spezia il 24 marzo con una tesi sui trattamenti sanitari ai politraumatizzati – tre giorni dopo era già stata assunta, con contratto a termine, dall’Asl 5 per il tramite dell’agenzia interinale Temporary.
"Il coronamento di uno sogno lavorare in ospedale.." ricorda avendo a mente la prima destinazione: la tenda per il triage nei pressi del reparto Infettivi.
L’inizio di un calvario... "No; all’inizio nessun problema. Dopo la prima esperienza, più che altro didattica sulle tecniche di vestizione e l’uso dei dispositivi, sono stata destinata al reparto-Covid allestito in Medicina al Sant’Andrea. Ho toccato con mano la sofferenza e ciò mi ha rafforzato nella convinzione della giusta scelta professionale. Ciò anche quando sono entrata in Geriatria, nell’ospedale di Sarzana. Lì sono rimasta fino al 27 aprile; poi la febbre.." Contagiata? "Il primo tampone era negativo. Poi sono cresciuti i sintomi classici: tosse, febbre, dolori muscolari; inoltre non avvertivo più gli odori. Di qui il nuovo tampone, prescritto dal medico di famiglia quando ero in malattia a casa. Sono risultata positiva. E’ iniziato l’isolamento". Chissà che ansia... "E’ sì. La paura è stata, ed è, tanta, alla luce delle complicazioni cardiache". Postumi della malattia? "Forse. Devo fare degli accertamenti. Ma spero di tornare presto a lavorare". Quando scade il contratto? "Il 30 giugno; spero che sia rinnovato". Non ha paura a tornare in corsia? "No. Vorrei andare a lavorare al Pronto soccorso per mettere a frutto la mia tesi. Ma sarei felice anche di tornare a Geriatria, dove ho stabilito ottimi rapporti con i medici e gli infermieri-maestri. Conosco i rischi del mestiere; vale la pena correrli per svolgerlo: per me è il più bello che esista" © RIPRODUZIONE RISERVATA